Le pagelle di Red Bull Salzburg-Napoli 3-1, Europa League

Partitaccia che inizia sotto i migliori auspici e finisce facendoci ringraziare la nostra buona stella nel doppio finale di partita all'andata e al ritorno. Si esce qualificati ma con qualche convinzione in meno. Così in Europa non si vince.
  • di Boris Sollazzo

    Meret 6: oggi non regala miracoli, ma da anni non vedevamo un portiere andare a bloccare certi cross tagliati e cattivi. Dà sicurezza, in ogni mossa e anche nei momenti più difficili. Non può nulla sui gol. Ha anche dalla sua la dote della fortuna (vedi il palo di Dabbur in splendida mezza rovesciata, all'86°).

    Mario Rui 7: mentre gli incompetenti gli affibbiano gli errori decisivi delle ultime due stagioni (da Napoli-Roma a PSG-Napoli e oggi ci provano sul 2-1, ma lui sta lì perché prova a scalare troppo tardi su un errore altrui) lui con quella faccia da playboy romagnolo se ne frega e gioca alla sua maniera, senza paura. E in questo momento mostra una forma notevole, surclassa Ghoulam per giocate e prestanza fisica, mostra un'assoluta affidabilità. Dai suoi cross nascono il gol dello 0-1, figlio soprattutto di un gagliardissimo recupero palla del portoghese, e una buona occasione per Dries Mertens, dai dribbling e le discese tutte le sofferenze dell'ex obiettivo di mercato Lainer. 
    SuperMario Cross

    Luperto 6: è attento, a volte si mette coraggio e sale per cercare il colpo di testa in attacco, l'Europa da titolare esordiente la vive con tranquillità e pure con qualche malizia. Forse poteva risparmiarsi qualche imprecisione nel secondo tempo, ma non è facile nel catino austriaco in cui nessuno sa vincere e in cui i ragazzi della Red Bull giocano a mille all'ora e all'arrembaggio. Sul fuorigioco sale bene e non è scontato, visto lo scarso utilizzo. Nel finale si trova la difesa sulle spalle e non tradisce, mostrando un bel carattere. Pazienza per il fatto che si perde l'avversario sul secondo gol e che alla fine perde la bussola come tutti. Era inevitabile, senza difesa. Disciplinato.
    Luperto solitario.

    Chiriches 6: fa valere l'esperienza e il senso della posizione, soprattutto nel portare fuori dall'area i pericoli e gli attaccanti, forse è troppo precipitoso e prevedibile nella scivolata su Dabbur che lo mette a sedere e poi pareggia la rete di Milik. E poi il nuovo infortunio, preoccupante per la dinamica (si accascia da solo) e esiziale in questo momento della stagione e soprattutto dell'Europa League. Sarebbe servito, parecchio.
    Torna a cantare, Vlad. Chicchiriches.

    Hjsay 6,5: accompagna bene l'azione, non sbaglia e già ti sembra un miracolo. Il punto è che quando lo vedi giocare ti chiedi quale sia il suo punto forte. Perché a vederlo in un periodo positivo come questo, se si esclude la corsa, fai fatica a comprendere perché abbia scelto il calcio e non, che so, la pallanuoto. Va detto però che nell'ultima bastardissima parte di partita fa il suo per ovviare alla presenza di un solo centrale (il più giovane) in campo, anche se si perde Dabbur sul palo.
    Il terzino incomodo.

    Callejon 6,5: la solita partita di sacrificio e di sovvrapposizioni attive e passive. E' sembrato stanco quando verso il quarto d'ora del secondo tempo il Napoli ha abbassato il ritmo e lui ha deciso di accentrarsi per aiutare i compagni perché la mezza maratona sulla fascia non gli bastava. Fondamentale in copertura nel finale.
    Eterno Calle.

    Fabian Ruiz 6: ottimo nel primo tempo, in cui colpisce anche l'ennesimo palo partenopeo di una stagione maledetta, oltre a recuperare e smistare palloni con molta sicurezza. Nel secondo come troppo spesso gli capita scompare, forse per una questione di incapacità a gestire le riserve atletiche. Il voto è una media tra le due frazioni di gioco. Sembra comunque lentamente prendere le misure col nuovo ruolo, anche se appena può scappa altrove. Ha sulla coscienza la punizione evitabile da cui parte il 3-1.
    Lo spagnolo calante.

    Allan 5: irriconoscibile. Sia quando le cose vanno bene - l'errore sul pareggio, che cambia l'inerzia della partita, è qualcosa che non avevamo visto neanche da Gargano - sia quando vanno male, visto che da lui ci si aspetterebbe una reazione rabbiosa e di carattere. Oggi non è sceso in campo, per fortuna senza (troppi) danni.
    Poco in (p)Allan.

    Zielinski 5: si accontenta di mettere il piedino sull'azione del vantaggio, poi esce dalla partita una cinquantina di minuti prima che lo decida ufficialmente Carlo Ancelotti. 
    Se lo Piotr....

    Mertens 6: fa tenerezza. Si impegna, sbaglia le girate a rete più facili ma fa anche tanta legna. Si suda la maglia e questo basta. Tornerà, lo so.
    Che periodo di Mertens.

    Milik 7: tira su la squadra appena può, ci mette il fisico e alla luce della partitaccia uscita fuori alla fine, segna un gol fondamentale. Come ogni bomber che si rispetti fa, pure in sforbiciata. Alla faccia di chi dice che non segna nelle partite importanti.
    Milik di questi giocatori.

    Diawara 5,5: dovrebbe alleggerire la pressione e farci ripartire. Questo se fosse entrato.

    Malcuit sv: entra e fa massa in difesa e per un minuto tiene palla con Younes facendoci respirare. Basta.

    Younes sv: più lo vedo più mi piace. Starò diventando forse....? (Vedi Elio e le Storie Tese)

    Carlo Ancelotti 5: due indizi cominciano a fare una prova. Reggio Emilia e Salisburgo ci restituiscono una squadra insicura, molle nei momenti importanti e incapace di prendere in mano le partite come un tempo. Eppure qui tornano i titolarissimi. Vero è che l'uscita di Chiriches porta il Napoli a rischiare tanto senza possibilità di un cambio decente, ma dopo il pareggio abbiamo subito drammaticamente la pressione degli austriaci. Noi crediamo in re Carlo, siamo felici di essere tra le prime 8 in ELL, ma così non solo non si vince la Coppa, ma non si arriva neanche secondi. Urge uno scossone, forse più a livello mentale che fisico, tecnico e tattico.

     

     


     

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