Le pagelle del Napoli mondiale parte seconda: Mertens è meglio 'e Pelé

Dopo gli ottimi esordi, i napoletani in Brasile soffrono parecchio. Ma non Dries Mertens, il vero top player della spedizione azzurra
  • goal.com

    di Boris Sollazzo

    Iniziata la terza tornata di partite, possiamo fare un nuovo bilancio sulle prove dei giocatori azzurri al mondiale. E se Henrique è praticamente in vacanza, Armero è stato venduto, Andujar deve lasciar spazio al portiere horror Romero e Ghoulam non gioca per "colpa" di Mertens, gli altri si fanno vedere. Non benissimo, ma basta Dries a farci sorridere.

    Insigne 5,5: gli hanno dato tutti la colpa della sconfitta con il Costa Rica: pagava l'astio di romanisti e fiorentini che volevano Destro e Rossi, non capendo che l'intruso non è Lorenzinho, ma Cassano. Corre molto, si impegna ma offre il lato peggiore di sé: la tendenza a strafare (vedi l'essere sempre in fuorigioco), qualche caduta di troppo, dribbling non riusciti. Ma entrare in un'Italia così sarebbe stato difficilissimo per chiunque.

    Dzemaili 6: entra nel secondo tempo, a frittata già fatta. Vivacchia fino al suo gol del 5-1 degli svizzeri contro la Francia. Su Twitter esulta pure per aver segnato a un mondiale. In ogni caso nella disfatta elvetica, il meno peggio dei napoletani.

    Inler 5: ci prova, ma la situazione è drammatica. Se i rossocrociati ci hanno messo 93 minuti per spezzare le reni all'Ecuador, qualcosa vuol pure dire. Gokhan contro la Francia non ha molte colpe, all'inizio sembra un vigile urbano a Napoli: inutile e disorientato. Poi come fanno molti vigili urbani a Napoli, se ne frega e lascia andare il traffico confidando nel potere dell'entropia. Poi ci riprova, ma è troppo tardi anche per fare le multe.

    Behrami 4: con l'Ecuador sembrava Mark Lenders. Questa volta si è reincarnato in Bruce Harper, l'unico scarparo della squadra di Holly Hutton. Mai visto giocare così male, così fuori contesto, senza grinta. Che anche lui abbia un gemello come Fernandez?

    Vargas 6: con la Spagna è da 7. Lui apre le danze, con un gol di tecnica, tempismo e opportunismo. Poi piano piano scompare. Come sempre. E come fa, in tutta la partita, con l'Olanda. Contro gli orange è da 5. Sembra uno di quei predatori che si fingono morti e poi uccidono a tradimento. O forse ha solo un gran culo, chissà. In ogni caso vendiamolo al più presto, prima che altri si accorgano quello che noi sappiamo.

    Reina 6,5: esordisce al mondiale e rimane imbattuto. Forse la maglietta azzurra era un messaggio in codice a Bigon. Gli australiani non sono gli olandesi, ma vista la forma di Pepe, forse meritava almeno di giocarsela con il Cile. Il "si gruoss piccolino" a Mertens su Twitter è da Oscar.

    Raul Albiol 6,5: partita inutile ma prestazione elegante e puntuale. Alla fine lo fanno giocare pure in Brasile. Lui è esausto già quando entra in campo. Fortuna che non c'è Cahill. Ci aspettiamo da un momento all'altro che ci tiri una stampella.

    Mertens 7,5: in un Belgio ancora non all'altezza delle aspettative è lui il mattatore. Quando entra contro l'Algeria, mette in crisi Ghoulam e segna, quando per un'ora tiene in scacco la Russia da solo. Wilmots però deve avercela con lui: in una partita lo tiene in panchina più di un tempo, nella seconda lo tira fuori prima. In ogni caso il vero top player azzurro di questi mondiali è Dries. Tanto che il re del Belgio quando si è fatto il selfie con lui si è inginocchiato.
    Da 10 il messaggio in cui dice a Reina di discutere il contratto con il Napoli.

    Fernandez 6,5: ma tu guarda, con l'Iran è l'unico a capirci qualcosa. Oddio, non che l'impresa di fermare i suoi attaccanti fosse ardua, ma lui è tranquillo e preciso. Tanto che quello scarso sembra Garay, pure questa volta. Forse è questo il suo vero talento: far diventare scarsi gli altri

    Higuain 5,5: gioca dall'inizio ma fisicamente non ci sta. Dialoga con Aguero, fa un paio di buoni affondi, poi capisce che non è giornata e aiuta la squadra. Si è risparmiato talmente tanto per questo mondiale che ora non sa come spendersi. Magari sarà in forma per i preliminari di Champions. Magari.

    Zuniga 6.5: per la Colombia ha sofferto tutto l'anno, dice. Per la Colombia di sicuro scopre cos'è la disciplina tattica, salvaguarda l'equilibrio tra i reparti, fa persino giocare bene Armero. Un altro rispetto a quest'ultimo anno a Napoli. Se torna e salta anche solo una partita, lo denuncio.

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