Perché è giusto che Gargano vada via

L'uruguaiano potrebbe servire al Napoli, ma le sue dichiarazioni di due anni fa costituiscono un tradimento insopportabile per il San Paolo. Ma a pensarci bene il povero Walter, da bambino davanti alla playstation, non aveva tutti i torti...
  • di Francesco Bruno

    Raccontano le cronache che Benitez, che con Bigon sta provando a rivoluzionare il centrocampo azzurro, stia valutando in queste amichevoli estive l'opportunità di trattenere in rosa Walter Gargano, ritornato alla base dopo due stagioni in prestito non propriamente esaltanti. Soprattutto ora che tutti questi top players del ruolo disposti a trasferirsi in azzurro non si vedono - Fellaini è più che altro un trequartista -, potrebbe far comodo nel parco riserve un giocatore come lui, incontrista ma in grado di far ripartire la manovra con giocate semplici.

    Impiegato dal primo minuto contro Paok e Barcellona, l'uruguaiano è sembrato cambiato rispetto a come lo conoscevamo. Pare che abbia chiesto a Rafa di restare per giocarsi le sue chances. In campo ha corso molto e sbagliato poco, limitandosi a smistare velocemente il pallone, senza lasciarsi andare a quelle giocate al di là delle sue possibilità tecniche che tanto ci hanno fatto imbestialire nelle sue giornate peggiori.

    Ma il problema di Gargano è la sua incompatibilità con l'ambiente napoletano, che l'ha rinnegato giustamente due anni fa dopo che, appena arrivato all'Inter, confesso' di esserne stato tifoso fin da quando era un bambino che sceglieva i nerazzurri alla playstation. La sonora contestazione messa in pratica da gran parte del San Paolo durante Napoli - Paok rende difficilmente praticabile l'ipotesi di una sua permanenza a Napoli. Ci si puo' chiedere: ma i tifosi non dovrebbero essere tifosi e basta, non dovrebbero tifare con sportività e fair play senza influenzare con il loro comportamento le scelte societarie? Si dovrebbe rispondere di si', ma il calcio, per chi è tifoso, è passione e non business. Il tifoso, che fa qualsiasi sacrificio per seguire la squadra del cuore, che urla e inveisce sugli spalti, è la ragion d'essere del gioco del calcio, nonostante si faccia di tutto per propinarci stadi virtuali e stadi reali da poche migliaia di spettatori. I tifosi sono il vero motivo per il quale il calcio è lo sport piu' bello del mondo, il piu' coinvolgente. E nessun tifoso vero potrebbe mai sopportare un tradimento così plateale.

    Che poi, a pensarci bene, il povero Walter, all'epoca bambino davanti alla playstation, è stato anch'egli vittima del triste destino che noi tifosi partenopei abbiamo vissuto dalla metà degli anni novanta fino al momento del fallimento. Diciamoci la verità, all'epoca le imprese del Napoli non entusiasmavano né dal vivo né alla playstation, e purtroppo generazioni di piccoli tifosi potenzialmente azzurri sono state ammaliate dalle sirene nerostrisciate. Ma che questi momenti bui appartengano definitivamente al passato lo abbiamo capito osservando la copertina di FIFA 2015, in cui fanno coppia il Pipita Higuain e Leo Messi. A me basta già solo questo per essere grato in eterno a DeLa.

     

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