Il presente è grigio. Ma il futuro è nerissimo

Mentre in città compaiono striscioni contro il presidente e allo stadio si sentono cori come "fuori i milioni", c'è chi prova a guardare avanti. Avvertendo società e tifosi che si è a un passo da un clamoroso ridimensionamento
  • Gazzetta

    di Gino Di Mare

    Gino Leopardi. Cosí dovrebbero chiamarmi. La vedo molto nera la faccenda Napoli, ma voglio mettere da parte il pessimismo e ragionare un attimo tutti insieme: oggi è 13 agosto, nulla è successo e nulla (più che probabile) accadrà.

    Aurelio De Laurentiis è muto, non si muove una foglia, non organizza conferenze canterine, non si vede in giro con la sua solita spocchia, la sua supponenza e quell'aria da padrone del mondo. Tace anche Benitez, lo fa però dopo aver detto "Io gioco con quelli che ho a disposizione", e quella di Rafa signori si chiama Resa. Lo scorso anno Higuain dopo una partita persa disse "Nel Napoli manca la mentalità vincente". Higuan già quest'anno era con un piede fuori da Napoli. Higuain è stanco di comparire, Higuain vuole vincere. Vogliono vincere anche Callejon, Mertens, Albiol, lo stesso Insigne al quale non mancano offerte. Vorrebbe vincere anche Hamisk e con il capitano vogliamo vincere anche noi (oddio, forse non tutti).

    Benitez ha presentato una lista di calciatori, mi pare di capire che eccezion fatta per Mascherano erano giocatori alla nostra portata, con cartellini importanti ma non impossibili e ingaggi importanti ma non impossibili. Il presidente non lo ha accontentato in nulla, spera di superare il preliminare e di incassare un'altra vagonata di soldini. Solo a quel punto prenderebbe due calciatori per accontentare (in parte Rafa) e la piazza ormai bollente. Ma il sorteggio è stato impietoso. Abbiamo preso la peggiore avversaria possibile, l'Athletic Bilbao, affrontandola nella peggiore situazione possibile (la partita d'andata a Napoli).

    Ragazzi, amici, la corda, cosí tirata, rischia di spezzarsi. Cosí come potrebbe finire la pazienza dell'allenatore che, a fine campionato, aveva parlato, non contraddetto, di "due pezzi da 90 e alcuni innesti". C'è da immaginare che sia molto insoddisfatto l'allenatore spagnolo e che possa chiudere la sua espeienza a Napoli anzitempo oppure osservare la scadenza naturale del contratto, il 2015.
    E una volta partito Benitez, aspettiamoci tutti un esodo da bollino rosso. E io credo proprio che l'esimio numero 1 della Società Sportiva Calcio Napoli (uno che preferisce i low cost ai voli di linea) punti proprio a quello, a un ridimensionamento della squadra (una squadra di vertice, sí, ma con moderazione), a un tetto ingaggi che faccia al suo caso, alla valorizzazione dei giovani, al compro a 10 e vendo a 70, ai prestiti, al paghiamo l'ingaggio fifty-fifty.

    Temo si ritorni nell'anonimato, la strada che abbiamo imboccato non ha altre uscite.

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