Emery, un basco caliente

Ecco chi è l'obiettivo di De Laurentiis per la panchina del Napoli
  • Di Antonio Moschella

    Hondarribia è una ridente località al confine tra la Spagna e la Francia, in quella provincia basca di Guipuscoa nota per le onde alte, le piogge frequenti e il capoluogo San Sebastián. Da lì proviene Unai Emery, l’oggetto del desiderio di Aurelio De Laurentiis, ormai in fissa con i tecnici iberici.

    I baschi sono rinomati guerrieri, forgiati dal clima rigido presente in inverno e della freschezza dell’Oceano Atlantico. E così è Unai Emery, ex centrocampista centrale mai esploso e con una carriera in Segunda División, che a soli 34 anni decise che si sarebbe dedicato a migliorare gli altri.

    Dal forte temperamento ed in possesso di una cultura del lavoro sopra la media, Emery si trasformò tra calciatore in allenatore nel Lorca, l’ultima squadra per la quale giocò. A cavallo tra il maggio e il settembre 2005, passò dal campo alla panchina della squadra murciana e sfiorò una storica promozione in Primera División. Poi la vetrina dell’Almeria dove iniziava a farsi largo un certo Alvaro Negredo.

    Il resto è storia: i terzi posti nel Valencia che valevano una Liga dietro ai due mostri Real e Barcellona, la triste esperienza di Mosca allo Spartak e il felice ritorno in Andalusia al comando del Siviglia, con il quale ha vinto due Europa League di fila, che sono anche i suoi unici titoli in bacheca.

    Un basco che ama il calore della gente e quello delle città. La realtà sivigliana è simile a quella napoletana, e lui lo sa. Il profilo è alto, quello di un allenatore giovane che sa vincere in Europa e che potrebbe rappresentare una continuità di progetto. Resterà da vedere se i 3,5 milioni offerti da De Laurentiis basteranno a convincerlo, visto che Emery si è guadagnato la Champions col suo Siviglia...

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