Ben arrivato Maurizio Sarri!

Voglio essere provinciale, così dice Tania Sollazzo dopo aver dato il benservito a Benitez. Sarri riporterà la cultura del lavoro e del sacrifico a Castel Volturno. E forse caccerà dal San Paolo chi compare solo in caso di vittorie
  • sport.sky

    di Tania Sollazzo

    La somiglianza con Gianni Savastano della serie Gomorra è evidente, perciò cari tifosi "io sto senza pensieri". Per una volta sono d'accordo con la scelta di De Laurentis, dovevamo fare un passo indietro: noi ancora non abbiamo la mentalità giusta per affrontare il calcio come lo voleva Benitez. Ma ora ragazzi la pacchia è finita, ora si torna a lavorare, ora ci si deve allenare duramente. Almeno questo me lo aspetto da Sarri e dalla sua mentalità "provinciale". Se provinciale significa che chi viene dalle "serie minori" ha ben chiaro il concetto di disciplina e di duro lavoro, allora io sono provinciale. Se le partite vengono preparate guardando e riguardando filmati, studiando l'avversario, chiunque esso sia, blasonato o no, allora io sono provinciale. Se Pioli, che ha ottenuto un terzo posto mostrando una buona qualità di gioco, veniva considerato "provinciale" o non all'altezza della piazza, allora io sono provinciale.
    Io voglio maglie sudate, voglio un allenatore che urla e diventa rosso e che se necessario salta sullo spolverino come Oronzo Canà. Basta i signori in panchina, noi non li meritiamo, i nostri giocatori meritano il bastone e non la carota. Ovviamente questo dovrebbe essere solo un momento in un percorso di crescita, in un futuro mi aspetto serietà da parte della società e da parte dei giocatori e allenatori di respiro internazionale. Sognare fa male e nessuno più di noi tifosi del Napoli lo sa, per questo sono felice dell'arrivo di Sarri, si torna alla realtà e la nostra non prevede la Champion's perciò "state senza pensieri".
    Forse vedremo Hamsik fantasista, forse ritroveremo i tiri da fuori, forse vedremo schemi in difesa e attacco sui calci piazzati e forse riusciremo ad entrare in aerea senza mille passaggi. Oppure sarà un fallimento, ma in ogni caso comunque andrà, otterremo almeno due grandi vittorie. La prima è che molti dei giocatori che non se la sentono di rimboccarsi le maniche andranno via e la seconda è che finalmente al San Paolo rimarremo noi, quelli che non mollano e i tifosi da salotto andranno via. Perché il Napoli è una malattia, è amore al di là del risultato, perciò io fin da ora Sarri ti ringrazio e ti auguro buon lavoro.
    Spero di vedere un Napoli "provinciale" perché quello europeo di respiro internazionale quest'anno è stato un fallimento.
     

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