Aurelio De Laurentiis "Il pubblico napoletano soffre di piagnonismo. Ma non mollerò mai il Napoli"

Alla presentazione di un cinepanettone rivoluzionato (Un Natale stupefacente, quello che speriamo di passare anche noi), parla di nuovo il presidente. E non parla tanto per farlo. Smentisce le voci del suo addio e accusa l'ambiente
  • Come si apprende da Marte Sport Live, il numero uno della società azzurra ha finalmente rotto il silenzio e lo ha fatto in sede "cinematografica". In cui ha vissuto una rivoluzione copernicana persino più imponente di quella beniteziana nel calcio. Senza De Sica e Parenti, con un giovane regista dietro la macchina da presa, Volfango De Biasi. Che sia una metafora sul suo futuro partenopeo non "s'ha da sapé", ma dopo un innaturale silenzio di mesi, rotto solo da qualche tweet, ecco qui che offre un po' di uscite delle sue.
    "Con Lavezzi e Cavani prima, e Higuain, Callejon e Mertens ora, il nostro processo di internazionalizzazione è ormai consolidato e passa anche per un allenatore indiscutibilmente straordinario come Rafa Benitez". Come se la crisi in atto da un mese e più non esistesse. E subito va all'estero, dove il suo Napoli, almeno, è arrivato primo nel girone della seconda manifestazione continentale per club. "Europa League? Apparentemente siamo stati abbastanza fortunati rispetto alle altre squadre italiane e ai precedenti nostri sorteggi. Adesso abbiamo tempo per rinforzarci mentalmente e come organico, e a febbraio saremo pronti sia per affrontare il Trabzonspor ma anche per ripartire in campionato e in Coppa Italia. Così da fare l'ultima parte di stagione al meglio delle nostre possibilità". Ottimismo e determinazione, che si sposano con una critica forte ai tifosi azzurri. "Spesso il pubblico napoletano è ammalato di "piagnonismo". Io che per natura non sono un piagnone dico che bisogna giudicare le cose alla fine e trovo anche scorretto e ingiusto stare dalla parte di chi è forte quando è forte, e di abbandonare chi è ancora forte nel momento in cui sembrerebbe più debole. E' come se uno che è innamorato di una donna bellissima l'abbandona per un'altra quando lei ha un raffreddore per paura di prendere la febbre. Sembra a pazziella 'mmane e creature: i nostri tifosi sono criaturi o sono realmente innamorati di questa squadra? Io non mollerò mai il Napoli a nessuno, lasciatemi lavorare".

    Rivendica i suoi successi, chiedendo che l'ambiente non si deprima. "So perfettamente che il Napoli è rappresentato da una società seria, che non si è mai tirata indietro, ed è un concentrato di forze che stanno lì per lavorare. C'è sempre troppa mestizia, non è che se si perdono troppe partite il campionato non va più seguito. Non è cosi che bisogna amare qualcosa che ci rappresenta. Io non mi sono mai tirato indietro, bisogna sempre saper vestire i colori della propria squadra che va supportata con affetto. In futuro vedremo come migliorare il Napoli, questo è il nostro compito".

    Ma la promessa per il prossimo calciomercato c'è. "Ci rinforzeremo dal punto di vista mentale e d'organico".

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