De Laurentiis, a Dimaro il protagonista è sempre lui

Ogni estate in Trentino il nostro patron parla, concede interviste, qualche volta si fa prendere la mano. Sarà il caso Higuain che incombe, ma stavolta sullo scudetto ha pesato bene le parole. Anche se alla sua maniera...
  • di Francesco Bruno

    Per noi tifosi partenopei ogni estate c'è un appuntamento da non perdere con De Laurentiis in Val di Sole. Il nostro presidente utilizza una strategia comunicativa tutta sua. Tace per mesi, poi improvvisamente diventa un fiume in piena. A Dimaro, in particolare, parla in continuazione. Stavolta, dopo settimane di silenzio, ha ripreso a parlare lunedì scorso dopo il Consiglio di Lega a Milano, il giorno successivo ha concesso una lunga intervista alla radio ufficiale del club, mercoledì in conferenza stampa ha incontrato i giornalisti che seguono il ritiro estivo degli azzurri. Non mancheranno, nel corso del soggiorno in Trentino, dichiarazioni estemporanee ai tifosi e colpi di scena a sorpresa. Ne abbiamo avuto un assaggio con l'ospitata di Peter Facinelli, l'attore newyorchese di origini trentine divenuto celebre per aver interpretato il ruolo di Carlisle Cullen nella saga hollywoodiana di Twilight.

    A Dimaro il nostro patron è da sempre il protagonista indiscusso. Nel corso degli anni, tra un'intervista e una serata in piazza stile villaggio turistico, si è fatto a volte prendere la mano. Come qualche anno fa, quando si lascio' scappare che il Napoli avrebbe lottato per lo scudetto, e gli azzurri si classificarono invece a fine torneo a distanze siderali dalla Juve. Spesso è sembrato non comprendere che un presidente meno parla, meglio è. Che quando poi a parlare è il presidente del Napoli, immediatamente le sue parole fanno il giro del mondo e accendono la miccia delle aspettative di una tifoseria che definire volubile è un eufemismo. In un ambiente dove il “cacc' e sord'” è ormai lo slogan preferito e dove opinionisti e giornalisti rosicatori chiacchierano rissosamente e presuntuosamente davanti a microfoni e telecamere, il buon DeLa spesso non ha pesato bene le parole, contribuendo a illudere una piazza che ritiene dovuto, non si sa bene a che titolo, che il Napoli vinca lo scudetto.

    Quest'anno invece De Laurentiiis ha dimostrato cautela nelle previsioni sulla stagione che verrà, probabilmente influenzato dall'evolversi della vicenda Higuain. Non ha promesso di vincere il campionato ma “impegno ai massimi livelli, sapendo che si gioca in venti”. A chi lo ha stuzzicato sulla parola scudetto ha risposto che “vincerà il migliore, sperando che sia il Napoli. Lei comunque ha già vinto, perchè dodici anni fa stava nella merda”. Un'uscita certamente non oxfordiana, in linea con il “non avete vinto un cazzo in sessant'anni” di qualche anno fa. Frasi degne dei suoi cinepanettoni piu' famosi ma condivisibili nella sostanza, utili a riportare con i piedi per terra una tifoseria convintasi da qualche anno di andare allo stadio la domenica a tifare per il Real Madrid o il Barcellona.

    Condividi questo post