De Marcos: "San Mamés l'uomo in più dell'Athletic"

Il jolly basco, autore di un'ottima prova al San Paolo, confida nel suo pubblico per avere ragione del Napoli
  • Fonte: Il Mattino

    Oscar De Marcos è stato l'unico componente dell'Athletic presente al San Paolo a non disputare neanche un minuto della partita di sabato scorso a Malaga. Il numero 10 basco, un vero e proprio jolly, al San Paolo è stato la mossa vincente di Valverde: da una sua discesa sulla fascia è scaturito il gol del momentaneo vantaggio di Iker Muniain. Folgorato dalla bellezza di Napoli, di cui ha apprezzato lo stupendo scorcio visto dal lungomare dove alloggiava la squadra, racconta le sue impressioni del match d'andata e si dimostra fiducioso per il ritono di mercoledì a San Mamés.

    Lei non è un terzino destro di ruolo, eppure si disimpegna bene in quella posizione.
    Negli ultimi tre anni ho sviluppato una certa abilità ad adattarmi in molti ruoli, soprattutto sulla fascia. Fu Caparrós a provarmi come terzino destro tre anni fa, ma il primo ad avere fiducia in me è stato Marcelo Bielsa, con il quale ho giocato anche da esterno d'attacco.
    In effetti, la sua incursione sul gol di Muniain è più da ala che da terzino...
    Avevo notato il buco lasciato da Insigne in mezzo e ne ho approfittato; Susaeta si è allargato e, non potendo aprire su di lui ho optato per sfondare da solo e, quando non sapevo più cosa fare, ho notato Muniain libero sul perimetro e l'ho servito. Il resto l'ha fatto lui...
    Il pareggio al San Paolo è stato un risultato inaspettato?
    Assolutamente no. Avevamo studiato il Napoli attraverso vari video ed eravamo convinti di poter uscire 'vivi' dal San Paolo. Ci è andata bene ed in alcuni casi abbiamo anche fatto valere il nostro gioco. Adesso ce la possiamo giocare a San Mamés, a casa nostra.
    In uno stadio finalmente completo, con oltre 50mila spettatori pronti a darvi manforte.
    Al San Paolo ho notato un calore simile, nonostante la pista d'atletica che in qualche modo riduceva il sostegno dei tifosi. Ma ho percepito tantissima passione: alle 19.15, quando siamo entrati allo stadio con l'autobus, c'erano già 30mila persone sugli spalti e in molti ad attendere l'arrivo delle squadre al di fuori dello stadio.
    Esistono delle similitudini tra i tifosi napoletani e quelli baschi?
    Entrambe le tifoserie sostengono la loro squadra con moltissimo trasporto. In questo l'ambiente del San Paolo è molto simile a quello di San Mamés, dove i nostri sostenitori non si risparmiano mai.
    Sabato a Malaga sei stato l'unico dei titolari al San Paolo a non scendere in campo. Una scelta in vista dell'incontro di mercoledì?
    Non credo. Il mister ha deciso di schierare Iraola che è un terzino esperto e sa come occupare quel posto.
    Si è sorpreso di essere titolare nell'incontro di Napoli?
    In parte sì, ma non del tutto. È da un po' che lavoro per essere titolare in questa posizione e Valverde ha creduto in me, ma non è detto che io sia il titolare anche nella partita di ritorno.
    È stato più difficile marcare Insigne o Mertens?
    Sono due calciatori diversi. Insigne cercava spesso di accentrarsi e giocava il pallone in orizzontale, mentre Mertens mi ha creato più grattacapi con i suoi guizzi e la sua velocità, anche perché ero molto stanco dopo un'ora di gioco.
    Chi toglierebbe al Napoli a San Mamés?
    Sicuramente Higuain. Lo conoscevo da prima attraverso i video, ma vedendolo dal vivo ho potuto constatare quanto sia forte e incisivo. Sono stato sorpreso dalla sua prestanza fisica.
    Difficilmente l'Athletic speculerà sul risultato dell'andata, conoscendo Valverde.
    Il mister vuole che noi giochiamo sempre in maniera propositiva, a maggior ragione davanti al nostro pubblico. Inoltre coviamo tutti il sogno di poter giocare la Champions con questa maglia. È un traguardo che il club insegue da anni. I miei idoli Julen Guerrero e Joseba Extebarria sono stati gli ultimi a giocare questa competizione e questo aumenta le mie motivazioni a far bene. Ma in generale tutta la squadra è concentrata su questo obiettivo.
    Su quale dei suoi compagni punterebbe tutto mercolèdi?
    Su tutti. Siamo una squadra che vince grazie al lavoro del collettivo, senza nessuna individualità che risalti. Inoltre, il nostro uomo in più è la passione di San Mamés, lo stadio dove risuona l'eco dei migliori tifosi del mondo. 
    Adesso siete, apparentemente, i favoriti.
    Non abbiamo mai pensato di uscire sconfitti dopo il match del San Paolo. Ci sono 90 minuti per giocarsi il passaggio alla fase a gironi e siamo risoluti. Ma sarà una battaglia. Niente è già scritto.

     

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