Biglietti Coppa Italia, beffa per gli abbonati: niente prelazione se non si ha la tessera del tifoso

Nel primo giorno di vendita dei tagliandi per la finale con la Fiorentina c’è un’amara sorpresa per chi ha sottoscritto l’abbonamento con il voucher elettronico, senza passare per la Club azzurro card: niente prelazione, si dovrà aspettare il 14
  • [Tifosi in coda per i biglietti di Fiorentina-Napoli]

    di Errico Novi

    Stavolta la storica battaglia degli ultras contro la tessera del tifoso rischia di fare adepti ben al di là della stretta militanza. Le complicazioni legate alla linea dura sull’accesso agli stadi  hanno infatti impedito stamattina a diversi abbonati del Napoli di acquistare i biglietti per la finale di Coppa Italia. E questo nonostante le notizie diffuse dai media segnalassero per oggi l’inizio della vendita riservata in via esclusiva proprio a chi ha sottoscritto un abbonamento (per tutti gli altri se ne parla da lunedì 14 aprile, sempre che siano in possesso di Club Azzurro Card o Fan away). Avevamo già lanciato l’allarme e lo ribadiamo oggi: gli ultras corrono davvero il rischio di restare fuori dall’Olimpico, più di quanto non sia avvenuto nella finale di due anni fa, e di problemi ce ne sono per chiunque non abbia sottoscritto la Club azzurro card (la tessera del tifoso propriamente detta) o almeno la Fan away. Oggi sono rimasti spiazzati appunto anche quei supporters che, pur estranei ai gruppi delle curve, si sono abbonati senza aderire alla tessera. Si tratta di alcune centinaia di tifosi che hanno preferito adottare una “soluzione di riserva” (rispetto alla sottoscrizione della tessera) messa a disposizione dal Calcio Napoli per gli abbonamenti, il voucher elettronico. È uno strumento alternativo introdotto già nella stagione 2012/2013. La singolarità è che persino nel comunicato ufficiale diffuso dalla Lega Calcio mercoledì scorso questa esclusione non era esplicita. Nel dispaccio si parlava di “titoli di ingresso” acquistabili dagli abbonati a partire dall’8 aprile e caricabili “esclusivamente su supporto digitale”. Ma il punto è che il voucher elettronico è una card digitale. Quindi cosa c’è che non va?

    Cosa è stato deciso nella riunione al Viminale: il passaggio sulle “iniziative di fidelizzazione”

    Nulla, suggerirebbe la logica. Invece qualcosa c’è. Nella riunione convocata lunedì della scorsa settimana con Lega, Coni e Federcalcio, l’Osservatorio del Viminale ha preso in considerazione come titoli idonei all’acquisto dei biglietti per la finale solo “le iniziative di fidelizzazione delle società sportive ACF Fiorentina e SSC Napoli”. Tessera del tifoso e Fan away fanno parte di campagne di fidelizzazione. Il voucher elettronico no, non lo è: di fatto il voucher comporta sì la schedatura del tifoso, che può ottenerlo sempre e solo se immune da Daspo e da condanne per reati da stadio, ma la sua funzione si esaurisce nel momento in cui grazie ad esso si acquista l'abbonamento. È inservibile per le trasferte e non dà accesso ad alcun meccanismo preferenziale.

    Niente prelazione anche per chi ha fatto la tessera del tifoso dopo essersi abbonato con il voucher

    Si tratta evidentemente di una beffa, perché comunque chi l’estate scorsa ha sottoscritto il voucher in modo da potersi abbonare si è fatto schedare, ha dovuto attendere il “via libera” del Ced della Polizia di Stato davanti al botteghino, cioè ha accettato la stessa procedura di individuazione (e discriminazione) imposta per la tessera del tifoso. Come se non bastasse c’è poi una beffa ulteriore: riguarda chi, dopo essersi abbonato con il voucher, ne aveva intuito l’inefficacia e aveva comunque sottoscritto anche la Club azzurro card (o la Fan away). Niente da fare neppure per costoro, nemmeno quest’ulteriore “sottocategoria” ha potuto esercitare oggi il diritto di prelazione sui biglietti per la finale di Coppa Italia. Motivo? L’abbonamento nel loro caso risulta caricato sul voucher e non sulla Club azzurro card (o Fan away). Quindi per il sistema elettronico la card di questi tifosi è “nuda”, cioè non associata ad alcun abbonamento. Davvero incredibile. Questi ultimi dovranno aspettare lunedì 14 e mettersi in coda con gli altri tesserati. La stessa sorte, come si legge nel comunicato del Calcio Napoli, di chi ha solo il voucher e non ha fatto la card nemmeno successivamente. Gli ultras e tutti gli altri “no tessera” invece dovranno aspettare addirittura martedì 22 aprile. Quel giorno inizierà l’“eventuale terza fase di vendita libera dei biglietti”, sempre per citare il comunicato della Lega calcio. Eventuale, appunto. Perché se i biglietti a disposizione del Napoli andassero esauriti prima, gli ultras e tutti gli altri “no tessera” resterebbero fuori. E se comunque andassero venduti prima del 22 tutti i biglietti di curva Nord, i gruppi ultras sarebbero costretti a prendere posto magari nei distinti nord anziché nel settore che dovrebbe essere loro naturalmente destinato.

    Serve un intervento del Napoli almeno per restituire la prelazione a chi si è abbonato col voucher

    È chiaro che si tratta di un doppio, o addirittura triplo vulnus e sarebbe giusto che il Napoli provvedesse a farsi dare dall’Osservatorio un via libera in corso d’opera almeno per i tifosi in possesso di voucher. Così da consentire a questi ultimi di esercitare, in quanto abbonati, il diritto di prelazione prima che la vendita venga aperta a tutti i possessori di “tessera”, cioè prima di lunedì prossimo. Vedremo. Resterebbero comunque irrisolti anche in questo caso molti aspetti paradossali, per i quali vi rimandiamo di nuovo alla lettura del pezzo pubblicato la settimana scorsa. Certo è che quest’episodio conferma ancora una volta come in nome della guerra agli ultras l’accesso agli stadi di calcio sia diventato più impervio della concessione di un mutuo.

    Condividi questo post