Roma-Napoli vista da... Lainate

A qualcuno gli azzurri sono piaciuti. Forse. Il nostro napoletano che viene dal freddo scrive anche una lettera al papà. E noi, per consolarvi, vi mostriamo la copertina del suo nuovo album. L'unico spettacolo del week-end
  • sleepless mind

    di Alessio Capone

    I miei sono al mare e io sono solo a casa della mia bella che ha pensato bene di andarsene dal parrucchiere. 

    Forza Napoli in solitaria.

    Si parte.

    Primi 15' squadre messe bene in campo e cortissime. Noi sembriamo più consapevoli lì davanti. Punizione al 19' per loro. Ho sognato che al 19' sarebbe successo qualcosa. Non è successo niente. Bene così.

    25' Pianic. Grande azione. L'unica. Ancora lui. Adesso dobbiamo riuscire a fare quello che non siamo mai riusciti a fare. Ribaltare la partita. Ovviamente Pianic non segnava dall'ultimo gol di Amoruso in serie A.

    Fatichiamo. Fatichiamo. Mertens sembra il più arzillo.

    Britos a chiudere su Florenzi manco fosse un libero d'altri tempi: palla in tribuna e ricompattiamoci, pochi fronzoli.

    Palla clamorosa di Higuain per Callejon che non conclude, serve a Deguz e gran intervento di Hoebas. Il Callejon dello scorso anno avrebbe fulminato l'Olimpico su una palla così. 

    Giochiamo bene. Gonzalo a giro che se avesse segnato avrebbe ricordato quello là: Lui. Ghoulam invece quando crossa mi ricorda Policano.

    Fine primo tempo.

    Primi 15' tattici, il gol della Roma ha scombinato tutto e come al solito abbiamo subito gol alla prima occasione. Ultimi 20' sugli scudi e come al solito dobbiamo creare dieci palle gol per segnarne uno. Insomma, il Napoli.

    Secondo tempo.

    7' Mertens e gran parata di De Sanctis. Adesso pressiamo alto. Altra palla gol. Parolacce. Gran combinazione di Jorginho con Mertens. Ancora De Sanctis. Ancora parolacce. 

    Adesso stiamo giocando un grande calcio. Ho perso il conto delle azioni da gol. Quante ce ne mancano per arrivare a dieci?

    Britos signori, Britos. Ma che gli è successo.

    Esce Callejon entra Gabbiadini. Forza cazzo forza! Ancora De Sanctis su Gabbiadini. Incredibile. Incredibile. Vi prego in ginocchio, segniamo. Così è assurdo. 

    Ma che fuorigioco ha visto? Fuori Higuaín dentro Zapata. Giusto.

    Eccolo. Bentornato.

    Finita. Fino alla fine ci abbiamo provato.

    Ci parleranno di una grande Roma che si è ritrovata all'Olimpico. Ci diranno che è stato un grande Napoli che non sa però ribaltare la partita. 

    Io ho visto una squadra, quella giallorossa, che ha segnato nell'unica occasione creata, salvo qualche occasione nel finale quando ha trovato ampi spazi. Una squadra surclassata nel gioco e nelle occasioni.

    Abbiamo perso ancora una volta contro una piccola, per quella cattiveria che comunque ci manca, sempre. Abbiamo giocato e sprecato. Chi dice che non abbiamo idee e gioco ha poche idee rispetto a questo gioco, il gioco più bello del mondo.

    Migliore in campo Mertens. Peggiore Gabbiadini (nonostante quel gran tiro).

    Benitez è intervenuto per primo, facendo il primo cambio al 15': a sorpresa Callejon fuori al posto di Gabbiadini. Poi ha tolto un opaco Higuaín per Zapata. Altra scelta coraggiosa e inaspettata.

    Benitez non cambia mai per primo, interviene sempre al 20' del secondo tempo, fa sempre gli stessi cambi, non sa leggere la partita e le sue squadre non hanno idee a causa del suo immobilismo nel modulo e nel modo di interpretare la partita. Tutto questo con buona pace di Xavi Alonso che in settimana, commentando tutti gli allenatori che ha avuto, di Benitez ha detto: "È molto analitico e ha un piano per ogni partita".

    Ma cosa volete che ne capisca di questo bel gioco uno come Alonso? Avranno sicuramente ragione tutti quelli che Benitez è arrogante e non cambia mai.

    Buona Pasqua a tutti, a chi Alonso e a chi no.

    Adl Napoli, proprio un Napoli coi baffi. E se va bene a me, buon Napoli a tutti (magari se la buttassimo dentro dopo tre occasioni nette sarei pure più contento eh)

    Forza Napoli.

    Sempre, comunque e dovunque.

    P.S.: Ciao papà,
    volevo dirti che tutti quegli anni ad accompagnarmi sui campi di provincia, ad incitarmi, a dirmi che ero meglio come libero perché a centrocampo non avevo il passo, ma da dietro, con il senso di posizione e la visione di gioco sopperivo alla mancanza di fisicità, tutti quegli anni in cui mi piantavi per un ora davanti a un muro a fare destro sinistro, a svegliarti alle 7 della domenica mattina perché dovevo giocare e finita la partita, alcune volte, mi portavi in un altro campo perché dovevo fare panchina con la prima squadra sono stati anni che hai buttato nel cesso.

    Sono l'unico ad aver visto un grande Napoli, l'unico ad aver apprezzato la partita di De Guzman.

    Hai perso tempo dietro un coglione, papà.

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