Ma adesso mi spiegate la sparata dei 45 euro per il settore ospiti?

Chiusa la vendita dei biglietti ai tifosi azzurri, per Roma-Napoli non ci sarà un esodo. Così ha voluto l’Osservatorio. Eppure i napoletani residenti nella Capitale hanno ancora una chance, ed è meno costosa...
  • di Errico Novi

    Ma che storia è? Perché 45 euro per il settore ospiti? È stata proprio sconcertante la strategia dell’As Roma per il big match con il Napoli. Come è ormai chiaro da un sacco di tempo che le istituzioni sportive e non guardano con occhio ostile i tifosi. Diffidano soprattutto di chi ancora pretende di andare in trasferta.

    Mentre scrivo si è appena chiusa la vendita dei biglietti riservati ai napoletani. Si attendono dati ufficiali, ma in ogni caso non sarà un esodo. E il problema non è l’anticipo al venerdì sera. Casomai è quel gesto di scortesia: caro tifoso ospite, se vuoi esserci sono 45 euro, grazie. Non è un modo elegante di accogliere il prossimo in casa propria. Ma so che alla dirigenza giallorossa va concessa un’attenuante. E cioè il fatto di essere stata più o meno esplicitamente incoraggiata dall’Osservatorio del Viminale a dissuadere, diciamo così, l’invasione azzurra.

    Fino a martedì scorso, tanto per dirne una, i pochi punti vendita abilitati a Napoli e nelle altre regioni italiane per acquistare i “distinti nord” messi a disposizione dalla Roma non accettavano la “Fan away card”, surrogato della tessera del tifoso vera e propria distribuito quest’anno dal club partenopeo. C’è voluta una protesta ufficiale dell’head of operations della SscN, Nicola Formisano, per sbloccare il misterioso intoppo. Con o senza tessere, non è stato in ogni caso possibile acquistare i tagliandi on line: la procedura di listicket non prevedeva la vendita del settore ospiti. In linea del tutto teorica un tifoso del Napoli provvisto di tessera (quella vera, non la Fan away) potrebbe acquistare un biglietto per altri settori dello stadio, come ricorda il sito di Lottomatica. Ma può farlo solo nei pochi punti vendita abilitati per questa gara nella stessa Capitale.

    Un labirinto. Certo, la falla nel sistema c’è. Piccola, impervia, ma c’è. Almeno per i tanti napoletani che vivono a Roma e dintorni: fino a tre quarti d’ora dal fischio d’inizio sarà ancora possibile acquistare un biglietto più economico, di curva nord, nei due principali Roma Store: quello di piazza Colonna (di fronte a Palazzo Chigi) e quello dell’Appio-San Giovanni. La curva nord costa 30 euro anziché i 45 che erano richiesti per il settore ospiti. Basta essere residente a Roma o in provincia. Secondo quanto pubblicato sul sito della Lottomatica (partner ufficiale dell’As Roma), come si diceva, i tifosi del Napoli muniti di Club azzurro card dovrebbero poter acquistare biglietti dei «settori ordinari» (che aggettivo) anche se non residenti a Roma. Ma i comunicati ufficiali di Roma e Viminale non confermano esplicitamente quest’ultima possibilità.

    A parte tale complicata opzione (una volta arrivati all’Olimpico bisognerebbe comunque chiedere di essere ammessi al settore ospiti per evitare di vedere la partita in curva nord tra i romanisti) la verità è che un big match del genere meritava un’altra cornice di pubblico. Non ci sono scusanti. Né per le tortuosità burocratiche concepite contro l’arrivo dei tifosi azzurri né per il prezzo. In occasione di Napoli-Roma dello scorso campionato, giocata a gennaio, il biglietto del settore riservato ai giallorossi costava meno della metà, 20 euro. Lo scorso 22 settembre i napoletani accorsi a San Siro per Milan-Napoli hanno pagato 25 euro (sempre settore ospiti). I dati sono questi. Ma a parte le scelte dei club, la logica dominante è sempre la stessa, prevale ormai dai Mondiali di Italia 90: disincentivare le trasferte. Non dimentico una dichiarazione al Corriere della Sera che il simpatico Adriano Galliani rilasciò in concomitanza con lo sbarco della prima pay-tv italiana, Telepiù: «È finito il tempo in cui i tifosi si mettevano a bordo di un torpedone per una trasferta in gennaio». Aveva ragione. Era scritto. Galliani non ha l’aspetto dell’eminenza grigia e dietro la meticolosa distruzione del turismo calcistico compiuta in questi anni non c’è alcun complotto, non ci sono club Bilderberg dell’affarismo pallonaro. Semplicemente c’è una logica. Ineluttabile. E salatissima. Almeno 45 euro solo per cominciare ad accomodarsi.

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