Le palle di Carlo Ancelotti

Ecco perché contro il Milan il gol più bello non è di Piotr o Dries, ma di Sebastiano e Carletto
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    di Boris Sollazzo

    Zielinski segna una doppietta. Ma a quel punto, sul pareggio, il 4-2-4 (che era un 4-4-2 con Insigne e Callejon laterali di centrocampo, con i due polacchi davanti prima dell'entrata in campo di Mertens) é una tattica suicida. E lui dopo aver già fatto una sostituzione audace, Dries per Marekiaro appunto, ne fa una che nessuno avrebbe il coraggio di fare, pur essendo l'unica possibile: Diawara, a riequilibrare partita e centrocampo, per Zielinski, l'eroe del match. 
    Ma Carletto in quei secondi scopre che Mario Rui, colpito da GH71 (il portoghese é l'unica cosa colpita bene dell'argentino nella partita di ieri), deve uscire.
    E lí abbiamo visto la virtù di Re Carlo.
    Poteva, come ci eravamo abituati, far entrare Malcuit, e spostare Hjsay a sinistra. E invece. Chiama Sebastiano Luperto, fino ad allora una sola partita in serie A (ironia della sorte, sei minuti più recupero contro il Milan, nel Napoli di Benitez) e in una partita importantissima, sul 2-2, lo fa entrare in campo sulla fascia in cui il compagno, soprattutto dietro, ha fatto parecchi danni e soprattutto sulla destra avversaria, unica fetta di campo dove i rossoneri hanno maramaldeggiato.
    E in quel momento Ancelotti segna un gol importante, meraviglioso. Dice all'intera rosa che è cambiato tutto. Perché l'ultimo di loro per presenze, importanza (doveva andare all'Empoli fino all'ultimo, poi ha superato Tonelli nelle gerarchie proprio per la capacità di coprire fascia e posizione di centrale difensivo) e stipendio, stava entrando nel match meno indicato per un semiesordiente. Stava dicendo a tutti che non ci saranno mai figli e figliastri e che se stavano su quella panchina era perché lo meritavano. E avrebbero, avranno presto anche loro un'occasione. A costo di perdere un Napoli-Milan leggendario, lui ha messo Luperto (e ha avuto ragione da vendere). Scusate ma delle tre sostituzioni di ieri é proprio l'ultima la mia preferita.
    Ecco dove sono le palle fumanti e impastate nel granito di Carletto Ancelotti.

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