Le pagelle di Udinese-Napoli 0-3

Una partita normale, ostica, spinosa. Di quelle che avresti sofferto e non vinto in passato. E qui, alla fine, dilaghi persino, facendo innervosire le concorrenti che blaterano di cartellini arancioni
  • di Boris Sollazzo

    Karnezis 6,5: è fortunato. Quando gioca, il Napoli vince. E' capace di anticipare i movimenti, bilanciando una certa lentezza tra i pali: così para brutto ma bene su Lasagna, così in area piccola esce basso, leggendo l'azione in modo non banale, dopo una delle tante sbavature di Albiol.
    Il Karnezis non è debole.

    Malcuit 7: deve ancora imparare a tenere le posizioni e i movimenti giusti in fase passiva mentre la palla è agli avversari. Migliora sui tagli, sui recuperi, sull'inserimento sulle linee di passaggio altrui. Davanti fa poco, ma bene. Un cross per Milik nel primo tempo di quelli che non siamo abituati a vedere, una magia all'80° con cui manda a sperdere tre giocatori dell'Udinese per poi scaricare su Callejon e inventarsi da solo l'azione che mette la partita in sicurezza. Chi era l'ottava scelta?
    Malcuit ce ne incolga

    Raul Albiol 5: capita. Ogni tanto devi ricordare a tutti che sei umano. Se l'Udinese crede di poter essere in partita per 80 minuti è merito suo: lui sbaglia su Lasagna, lui liscia il cross dalla sinistra che Karnezis blocca a terra, lui sembra sempre distratto e poco in partita. Vorresti chiamare a casa per sapere se va tutto bene, tanto sei poco abituato a vederlo così.
    Dica 33.

    Koulibaly 7: per un paio d'anni, anche tre, ha sfruttato l'intelligenza del suo compagno di reparto per scatenare i suoi talenti migliori senza eccessive preoccupazioni. Ieri è lui a telecomandare l'amico e sodale e anche a metterci una pezza quando non ci pensa Karnezis. Epico su Lasagna in scivolata: quando fa così e fa capire a tutti che quel pezzo di campo è roba sua, ci arricrea tutti. Sfiora anche il 4-0 con un inserimento da centravanti puro. Perché lui è così, due o tre volte a partita gli parte la brocca.
    Viva Viva O' Senegal 

    Hjsay 6: a sinistra non gli si può chiedere molto di più. Sembra sempre avere un tempo di gioco in più degli altri, sempre in difficoltà tecnica. Eppure poi la porta a casa, dalle sue parti non si soffre e non ci sono gravi errori. Forse, alla fine, è un male necessario. Di sicuro, e non ce lo saremmo mai aspettato, se Ghoulam tornasse anche a livelli solo accettabili, ci ritroveremmo con un parco terzini sorprendentemente competitivo.
    Freccia a sinistra.

    Verdi sv: capisce che Ancelotti ha sbagliato formazione e si fa male di proposito per raddrizzare la partita. Non a caso è il primo a congratularsi con Fabian Ruiz dopo il gol. Scherzi a parte, sembra un ottimo equilibratore lì davanti, ma la sua fragilità fisica preoccupa.
    Non è Verdi ma ci credo.

    Fabian Ruiz 7,5: migliore in campo. Quarto ruolo diverso a centrocampo, terza partita da titolare (anche se qui parte dalla panchina, ma al quarto minuto è già in campo), continua poi a inserirsi in un ruolo da seconda punta atipica. Talento, testa, tecnica e fisico ci sono, la discontinuità è tutta nell'ambientamento e nella giovane età. Ma ci sorprenderemmo se fra due anni non fosse titolare nella nazionale spagnola e non valesse almeno il doppio di quanto l'abbiamo pagato. Segna un gol meraviglioso per tigna (rubare il pallone a Behrami, noi napoletani lo sappiamo bene, non è cosa facile), preparazione (movimento e dribbling da trequartista) ed esecuzione, un tiro a giro poetico e potente. Di destro, peraltro, piede che finora ci aveva mostrato solo senza palla. Bellissimo anche l'assist per Mertens sul primo mani in area friulano non visto da arbitro e Var. Canta e porta la croce.
    Ottovolante.

    Zielinski 6: toglietegli il malocchio. Giochicchia, è bravo in copertura anche con la nuova versione più cattiva e fallosa, tiene bene il reparto anche se troppo timidamente. Nel primo tempo sbaglia scelta su un pallone perfetto di Allan, non tira su un'altra occasione favorevole, un'altra bomba gliela para quasi sulla linea un difensore nella ripresa. Deve ricominciare a segnare Piotr, che si sta immalinconendo. E se lo fa, non si ferma più. Lo vogliamo versione Milan a Parigi.
    Piotr Saint-Germain

    Allan 7: cosa si può dire ancora di quest'uomo, oltre che dovrebbero beatificarlo e santificarlo da vivo? Su un contropiede pericolosissimo, sullo 0-1, torna praticamente da solo e in mezzo a tre recupera e intercetta un palone, facendo reparto (anzi due reparti) da solo. Il bello è che attorno a lui crescono tutti, come se fosse contagioso. La mia eterosessualità, quando gioca lui, è un pallido ricordo. Quando poi serve alla Kakà un pallone meraviglioso a Zielinski ti convince che tutto sia possibile. 
    Allan riscossa

    Callejòn 6: comincia a soffrire la mancanza di gol. Tanto che all'inizio ci prova un po' troppo. Ma poi questo giocatore normale nei piedi ma campione nell'intelligenza tattica, sa come rendersi utile. Ed è lui, con un tiro più preciso che pericoloso a ottenere il rigore. Non è nel suo periodo migliore, ma senza di lui ci sarebbe troppo poco fosforo in campo. E non dimenticate mai che quando vi sembra che giochi male, spesso è perché sta facendo giocare bene qualcun altro (come Malcuit).
    Provaci ancora José.

    Milik 5: Partitaccia. Lotta, cerca la posizione, ma non è serata. Si fa murare un tiro dei suoi, un altro lo manda in meta, sbaglia un colpo di testa, entra inutilmente pesante su De Paul. Anche se il Var sulla possibile espulsione è ridicolo, come quello sul rigore e il fatto che pur avendo fatto meno falli, il Napoli abbia avuto il doppio dei cartellini dei bianconeri: dev'essere un fatto di colori sociali, quando gli arbitri li vedono hanno sempre la stessa reazione. 
    Milik che niente

    Mertens 6.5: ancora non è la saetta ammaliante che abbiamo visto fino a un anno fa, ma ora sembra più giocatore. Un paio dei suoi numeri li fa (uno sprecato con un tiro a giro troppo ardito), si sacrifica in copertura come poche altre volte, dalla faccia, dalla corsa e dalle palle che dimostra nel rigore infinito - mica facile rimanere concentrati - però si capisce che è tornato il vero Dries. Ora deve entrare in fiducia con una partita delle sue, con un gol da urlo o una tripletta. E poi ci sarà da sorridere tanto. 
    Dr. Mertens

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    Hamsik 6,5: entra nel momento più difficile e dopo 10 secondi sbroglia una situazione complicata rischiando di far partire una grande azione. Si prende ogni pallone e respobsabilità possibile mentre i compagni arrancano e hanno anche un po' paura. Capitano vero, alla faccia di chi ancora non lo capisce.
    Sapore di Marek

    Rog 7: Entra, prende la palla come se fosse sua e nessuno dovesse toccarla, anzi neanche guardarla, usa Mertens come sponda e segna. E il modo in cui esultano tutti, dice molto di questo gruppo. Era il raccomandato del presidente, ora forse diventerà un giocatore vero. 
    Bravo, 30 e lode.

    Ancelotti 7: è anche fortunato. Gliela sblocca Ruiz, che aveva lasciato in panchina. Gliela chiude Rog, che fa entrare per far legna negli ultimi 5 minuti. Ma la mette in freddo Mertens, che lui tiene in campo sacrificando Milik, perché solo i veri intenditori sanno guardare il lavoro sporco di ieri del belga. Ormai tutti giocano con fiducia e a memoria: un tempo avremmo tentato il suicidio per Mario Rui, Insigne e Hamsik fuori, Verdi rotto dopo 5 minuti e nessuna alternativa in attacco in panca. Ieri i ragazzi e anche noi tifosi non abbiamo neanche mosso un sopracciglio (lui sì, ovviamente): ormai potrebbe mettere D'Andrea, Sgarbi, Senese, Palmieri e Gaetano e noi lo troveremmo normale. Ed è la sua più grande vittoria. 
    Carlo, arriviamo fino alla crisi del settimo anno, ti prego. 


     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

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