Le pagelle di Torino-Napoli 1-3

Insigne oltre l'immaginabile, Ospina triste anche nel trionfo, Ancelotti che ci insegna a vincere in una maniera che non immaginavamo.
  • di Boris Sollazzo

    Ospina 6: blocca un tiro non facilissimo, una buona uscita a terra, si fa spiazzare da Belotti che normalmente i rigori li sbaglia. Hai l'impressione che se gli avversari tirassero, segnerebbero anche di tacco da 40 metri. Con quella faccia un po' così, che incarna un male di vivere incomprensibile e quel fisico da scrittore fallito non ti sembra neanche uno sportivo agonista. Sembra che Ancelotti lo metta per motivare la difesa a essere perfetta. 
    Osfiga.

    Hjsay 6,5: anche con Sarri ti chiedevi cosa avesse per valere tanti soldi e essere titolare pure zoppo. Lo saltano sempre, non sa crossare, quando dribbla sbaglia l'appoggio e di Ancelotti ha capito poco. Però oggi non si sa come non fa danni e questo ci basta a farlo sembrare forte. Fino a 30 anni fa uno cosí avrebbe fatto al massimo la B.
    Caos calmo.

    Raul Albiol 6,5: è quello che prende 30 e lode pure quando studia poco. Ti sembra sicuro pure quando é a un passo dal baratro. 
    Persino quando sbaglia sembra che lo faccia per far fare bella figura ai compagni. 
    Re Raul.

    Koulibaly 6: oggi era in giornata no. Per dire.
    Kalidou kagathou (se avete fatto il classico la capite, altrimenti non ridete)

    Luperto 6,5: esordio dal primo minuto, da un suo assist non banale nasce il primo gol, causa un rigore ingenuo. E lui che fa? In mezzo all'area piccola va deciso e feroce d'esterno salvando il risultato rischiando di farne fischiare un altro. Si fa male ma rimane in campo vari minuti perché non vuole lasciare il campo. Carattere da vendere, un titolare in più.
    Attenti al Luperto.

    Hamsik 7: mentre gli altri lo criticano lui si prende la squadra. Come sempre, come ogni anno, come con ogni allenatore. Voi parlate, lui gioca. Voi lo date per morto, lui impara qualcosa di nuovo. 
    Capitano coraggioso.

    Rog 6: corre, fa falli irruenti, recupera. Ma non sembra realmente sapere cosa deve fare. Forse come la tartaruga di Lauzi dovrebbe rallentare e guardarsi di più intorno. Per ora sembra un Policano croato ma senza fiuto del gol.
    Rog'n'Roll.

    Verdi 7: basta il gol? Movimento e tocco da campione. In copertura nullo e infatti é il primo a uscire.
    Benzina Verdi.

    Callejon 6,5: é ovunque, é il metronomo dei cambiamenti tattici del mister. A cui è bastata una settimana di allenamenti per capire che ne avrebbe fatto il suo scudiero fedele, come già Rafa e Maurizio prima di lui. Il suo palo grida vendetta. Gli unici allenatori che non soddisfa sono quelli del Fantacalcio.
    JC7

    Insigne 8,5: due gol da opportunista, tocchi, aperture e alleggerimenti in difesa, quando gioca così é poesia pura. Carletto gli ha insegnato che le reti hanno lo stesso valore anche se segnate di punta e lui ci ha preso gusto. E quando tecnica sopraffina, cazzimma e grinta si uniscono in uno scugnizzo tutto é possibile.
    Insigne di nome e di fatto.

    Mertens 7: un assist, tanta corsa e quella posizione "ungherese" che fa sí che i 4 laterali continuino a scambiarsi posizioni e compiti senza far capire nulla ai granata a cui di solito fa male con colpi di biliardo. Qui ci mette sacrificio e altruismo.
    Altro Ciro altra corsa.

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    Allan 7: entra e porta l'ordine. Come un papà che interviene quando i suoi bambini sono in difficoltà.

    Zielinski 6,5: sul terzo gol capisci perché tutti pensano sia un campione. Ti fa sembrare naturale l'impossibile. 

    Maksimovic 6: Carletto lo mette in una posizione impossibile. Lui ci fa venire un infarto ma alla fine la porta a casa.

    Carlo Ancelotti 7,5: è un genio. Boccia Verdi nel peggiore dei modi, sostituendolo a Genova dopo un tempo e nelle successive partite mettendogli Ounas davanti persino come prima riserva. E poi gli cuce addosso la partita di Torino. Mette Rog nell'unica partita in cui con una squadra che sfonda solo al centro può essere utile con la sua entropia. E dá nuovamente fiducia a Luperto perché laterali granata forti in campo non ce ne sono. Infine si inventa un 4-2-2-2 "a cono" con due centrali, due trequartisti e due punte larghe. Ancora una volta insegna ai suoi qualcosa di nuovo, ancora una volta allarga il gruppo di titolari (19 titolari in 6 partite). E ancora una volta sceglie il gruppo e il "nessuno rimanga indietro" rischiando parecchio. Ma portando a casa qualcosa in più dei tre punti.

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