Le pagelle di Napoli-Frosinone 4-0

Le seconde linee e i "ritornanti" impazzano contro una formazione ciociare rinunciataria e intimorita. Ancelotti ne cambia 8 e la vince in scioltezza
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    di Boris Sollazzo

    Torniamo dopo qualche partita di pausa. Peccato perché avremmo voluto dare un bell'sette e mezzo a Ruiz a Bergamo, e quando ci ricapita di poter definire, con un 8, Mario Rui come migliore in campo. Pazienza,  saremo più costanti.

    Meret s.v.: è tornato, e già questa è una bella notizia. Oggi in porta poteva giocare pure Chiriches, per quanto era evanescente il Frosinone. Ma sembra sicuro, occupa la porta con maturità, su Maiello che cerca di uccellarlo risponde con agilità e tranquillità, quando si scontra con Luperto è fortunato (e tutti abbiamo perso un battito), cosa che non guasta. Speriamo bene. Per fortuna nessuna uscita bassa. 
    Tra i due portieri litiganti il terzo gode

    Hjsay 6: neanche senza degni avversari riesce a prendere una decisione decente oltre la linea di centrocampo. Però è diligente e fa il suo. Tanto basta, visto che dall'altra parte c'è Faouzi.
    Sarri batti un colpo e te lo impacchettiamo.

    Luperto 6,5: seconda da titolare in A in carriera e tranne un paio di passaggi a vuoto, non si fa parlar dietro. Certo, questo Campbell lo marcavo pure io. Ma questo ragazzino è uno che sa farsi trovare pronto e che sta studiando come nuovo Albiol. E forse non è così lontano dal suo modello. 
    Parola di Luperto, il boy-scout azzurro.

    Koulibaly 6,5: oggi sembrava quello che si è fatto una stagione in C e che decide di venire alla tua partita di calcetto. E che pur giocando bendato e con una mano legata alla schiena e il piede sbagliato, è comunque il più forte di tutti. Imbarazzante come annulla il pur volenteroso Beghetto e dà una sensazione di superiorità tecnica e tattica.
    Lui non si ferma mai, si fa sempre il Koulibaly

    Ghoulam 7,5: siamo sinceri, davanti non aveva avversari. Però in questa partitella d'allenamento ce la mette tutta, sbaglia un gol facile, piazza due assist, prova a segnare su calcio d'angolo e sembra non aver paura dei contrasti. Bisogna vederlo in una partita vera, ma dopo la doppia batosta e un anno di inattività, ce lo sognavamo la notte un (ri)esordio così. E che bel segnale quei 94 minuti in campo. Ci sei mancato Faouzi, soprattutto perché non eravamo più abituati a un terzino con i piedi buoni.
    Il battagliero di Algeri

    Ounas 8: un gol da mille e una notte, una spina nel fianco costante per i ciociari, prova a far segnare soprattutto quelli che da un po' non ce la fanno, da Insigne a Ghoulam. Un paio di funambolismi che al San Paolo ci fanno sempre fremere. Quando a fine primo tempo torna, ruba palla e si fa far fallo come il miglior Andrea Carnevale, fai fatica a non applaudirlo a scena aperta. In un campionato in cui ci si eccita per Cengiz Under, Adam può diventare un'arma preziosa. Secondo gol al San Paolo, e sempre nella stessa porta. 
    Bombe(r) di scorta.

    Allan 6: da quando è stato convocato in nazionale è in recupero fisico e mentale, forse aver ottenuto l'ambito obiettivo lo ha un po' scaricato. Detto questo, anche se non azzanna più i polpacci altrui (non ogni 15 secondi e occupando tre zone del campo contemporaneamente, almeno), se la cava col mestiere, la saggezza e un piede che diventa sempre più raffinato. Oggi non di rado faceva il regista di scorta, quando Marek glielo permetteva.
    Sempre sia lodato Allan 

    Hamsik 6,5: il gol alla Stella Rossa ha cambiato qualcosa. E' più in fiducia, sbaglia meno e osa di più. Anche prima era in crescita, ma qualcosa lo tratteneva e a volte spariva. In ogni caso uno che affronta così una metamorfosi tecnica e tattica da mezz'ala a direttore d'orchestra, è un campione. Di testa, prima che di piede. Cruciale.
    Mir'o'Marek quanto è bello

    Zielinski 7: Piotr, finalmente. Gol di precisione chirurgica e finalmente di coraggio - da lui ci aspettiamo dribbling e aperture non scontate, ma soprattutto soluzioni di tiro che altri neanche pensano -, partita di piede e di palle (come dimostra l'ammonizione a partita in bilico). Dopo un paio di mesi di buio, usa la partita più facile per ritrovarsi. Abbiamo bisogno di te, ragazzo. E convinciti che sei un campione, altrimenti sarai il rimpianto di molti amanti del pallone e di un paio di generazione di tifosi partenopei.
    Si chiama Pietro e torna anche dietro.

    Insigne 6,5: assist facile ma non banale per Zielinski, due gol che per sfortuna e forse ansia non entrano, sempre alla ricerca di un modo per essere più decisivo. Si era abituato troppo bene a gonfiare la rete una volta a partita o quasi e ora gli manca, così finisce per soffrire questo momento di magra. Si ricordasse, Lorenzo, però, che è fondamentale anche quando respira in campo e che la sfiga passerà. Calmati, che quelli come te hanno da segnare quando conta.
    Lorenzo il munifico.

    Milik 7,5: hai voglia a sentire i soloni dire che di bomber veri il Napoli non ne ha. Arek, proprio quando tutti vaticinavano un campionato da riserva di lusso, risolve a Bergamo con una giocata da urlo e da centravanti vero, poi chiude i giochi col Frosinone mettendola dentro di testa come il miglior Skhuravy (o il Pampa Sosa, fate voi) e di furbizia e opportunismo alla Inzaghi il secondo. Ora è alla pari con i bomber Insigne e Mertens, ma le sue reti in campionato le ha segnate in molti meno minuti. Continuate a dire che non è ne carne ne pesce, che lui adora smentirvi.
    Milik di queste partite.

    Marko Rog 6: un giorno capirò che giocatore è. L'impressione è cha abbia i polmoni, un po' di piede e ancora una posizione da trovare. Accumulare minuti non potrà fare male.

    Diawara 6,5: ce lo aspettavamo titolare, è forse quello meno toccato dalla cura Ancelotti. Voci dicono che si sia stufato del limbo azzurro e voglia cambiare aria, oggi però entra bene e mostra, senza guizzi straordinari, tutto il campionario da giovane talento ancora inespresso. Se non fosse un po' pazzerello non avrebbe stupito il Bernabeu, segnato al Chievo quando ancora pensavamo di poter vincere lo scorso scudetto e infine segnato un rigore contro il City che nessuno voleva battere. Il problema è che essendolo, neanche Carletto, per ora, riesce a capirlo del tutto e quindi a sfruttarlo come meriterebbe. Speriamo non esploda in qualche altra squadra.

    Amin Younes 6,5: entra a partita finita, ma lui vuole farsi conoscere. Lo zampino sul quarto gol ce lo mette, aprendo l'azione e la difesa frusinate, con Faouzi fa subito amicizia, forse perché parlano la stessa lingua. Con Adam e Amin, Simone Verdi farà fatica a tornare protagonista. Ma ci penserà Carletto a smentirci.
    Bene, bravo, bis.

    Carlo Ancelotti 7: a lui si chiedono questi atti di coraggio. Prima di Liverpool, contro il Frosinone, serviva un turn-over massiccio. Per rifiatare e per tenere lo spogliatoio. Lui, che tiene due palle così, decide di far esordire tutti e tre gli infortunati di lungo corso. Ha ragione lui: Ghoulam è uno dei migliori in campo e confeziona due assist (se ci fosse stato lui l'anno scorso, ora avremmo avuto il tricolore sul petto), Meret ottiene un incoraggiante cleen sheet, Younes in un quarto d'ora ci dice che non sarà una comparsa. Poi, non contento, regala la seconda da titolare a Luperto, il secondo gol a Ounas, fa risorgere Zielinski. Io uno così lo blinderei a vita. E viene in mente quel Napoli-Benevento con tutti titolarissimi, senza cattiveria. Grazie Re Carlo, tu peraltro rispetto al grande monarca borbone sei pure più bello.



     

     

     

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