L'albero dei gufi e la rifondazione

Macerie. Ricostruire, rifondare, ripartire, ricominciare. Da zero.
  • di Lucio Fava Del Piano

    Queste parole hanno monopolizzato le cronache del day after, quelle 24 ore durante le quali i tifosi si dicevano, bisbigliando increduli o urlando incazzati, abbiamo perso con la Lazio, niente Champions. Le stesse 24 ore in cui principi dell’iolavevodetto, campioni del senno di poi, dispensatori di verità supreme e rigiratori del coltello nella piaga dedicavano la loro scienza a spiegarci i perché e i percome di quanto successo.
     
    Per fortuna 24 ore passano in fretta. Appena il tempo di commentare l’accaduto e i gufi hanno immediatamente cambiato obiettivo, mettendo nel mirino una preda ancora più gustosa: il domani. Perché poi l’estate - che come noto inizia con l’ultima giornata di campionato e finisce al fischio d’inizio della stagione seguente - ha grandi vantaggi. Praterie di tempo senza possibili smentite, la controprova del campo rinviata a data da destinarsi e anche una qual certa distrazione vacanziera.
     
    E pensando al domani, beninteso del Napoli, i nostri volatili hanno concentrato immediatamente le loro attenzioni su due soggetti: Higuaìn Gonzalo e ilprossimoallenatoredelNapoli.
     
    Higuaìn, per giornali, siti e salottini televisivi, se ne andrà. Non può fare a meno di andarsene. Anzi, vuole andarsene. E che fa, resta a Napoli un altro anno senza Champions? Manco lo avesse sbagliato lui il rigore decisivo contro la Lazio che quella Champions ci ha fatto perdere… E se non se ne va per la Champions, se ne va per la brutale aggressione subita all’uscita del San Paolo. E fa niente se lui stesso non abbia detto niente al riguardo, fa niente che non ci siano state denunce, fa niente che la Digos (la Digos!) abbia parlato di calci e manate dati a caso. No, è stata un’aggressione feroce, premeditata, di una violenza inaudita, con bastoni, pietre che ogni giorno diventano più grandi, la mamma di Higuaìn nell’immancabile parte dell’anziana terrorizzata e chissà, magari, aspettando qualche giorno, missili anticarro e la presenza di Sandokan Schiavone in permesso premio.
     
    Higuaìn, per giornali, siti e salottini televisivi, se ne andrà. Il problema è dove. Il problema è dove. Al momento sono in lizza, per così dire, Atletico Madrid, Chelsea, Manchester (City e United, così non rischiamo di sbagliare!), Liverpool e Arsenal. Secondo Tuttosport ci sarebbe anche la Juve, secondo il Corriere dello Sport un pensierino - pudico - ce lo farebbe anche la Roma. Secondo Focus ci starebbero ragionando anche i marziani. Le ultime tre sono evidentemente storie di fantascienza.
     
    Higuaìn, per giornali, siti e salottini televisivi, se ne andrà. In caso contrario è pronto a un grandissimo classico del nostro giornalismo: il braccio di ferro! E qui nasce il problema della cifra. Eh sì, perché Higuaìn, lo sbagliarigori del braccio di ferro, ha ancora tre anni di contratto. Due anni fa è stato pagato 40 milioni e negli ultimi 24 mesi ha segnato una cinquantina abbondante di gol. Senza considerare che ha ancora 27 anni. Difficile pensare si sia deprezzato. E allora perché mai, ineffabili soloni da piccolo schermo, di fronte alle insistenze del giocatore De Laurentiis si dovrebbe accontentare? Aurelio dice 100 milioni? Se qualcuno porta quella cifra, Higuaìn parte (e a quelle cifre lo porto a cavacecio anche fino a Manchester o a Madrid).
     
    A proposito di Madrid… ma hai visto che quello scarsone di Rafa Benitez non ha fatto a tempo a buscarle dalla Lazio che è finito a fare l’allenatore del Real, con tanto di Pecchia al seguito…?
     
    E questo apre la strada al secondo grande tema di questi giorni, ilprosimoallenatoredelNapoli. Ovviamente De Laurentiis sta già sbagliando tutto, ha le idee confuse, va in giro per l’Europa da solo non si sa bene a fare che, incassa rifiuti e alzate di sopracciglio, non ci sta capendo più niente.
     
    L’aggiornamento dei nomi accostati alla panchina del Napoli include al momento Emery, Bielsa, Spalletti, Prandelli, Sarri, Montella, Di Matteo, Villas Boas. Di Pellegrini non si parla da un po’, Klopp ha annunciato un anno sabbatico, come anche Ancelotti, Conte dovrebbe rimanere ct della nazionale fino agli Europei (procure permettendo). Mihajlovic, per oltre un mese dato come sicuro prossimoallenatoredelNapoli, sta per firmare con il Milan. Il che dovrebbe forse, ma forse, consigliare a qualcuno - 7/800 persone - di scrivere “avevo sbagliato” o di  ammettere “avevo detto una cazzata”. Tranquilli, nessuno lo farà. Anzi, stanno già dicendo che è stato De Laurentiis a farselo scappare…
     
    In attesa del prossimoallenatoredelNapoli - aspettiamo che nei prossimi giorni la lista si allunghi a Osvaldo Bagnoli, Corrado Orrico, il flaco Menotti, Gullit e l’Uomo Ragno (magari suggerito da un qualsiasi tabloid inglese che i nostri siti e sitarelli continuano a spacciare per dependance della BBC) - cercherò di “informarmi” il meno possibile. E aspetterò di ricominciare, con il prossimo campionato. Ricordando le parole di un vecchio film, tratto da un vecchio libro: “c’è sempre un’altra stagione. E’ piuttosto confortante, se ci pensi”.

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