L’ora di Dries Mertens

Tra incertezze e turnover l’esterno belga fa’ un passo avanti nelle gerarchie azzurre
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    di Antonio Moschella

    È stato il primo acquisto del Napoli di Rafa Benítez e domani sarà titolare per la prima volta in un match ufficiale.

    Dries Mertens scalpita ormai da settimane e durante il triste incontro di martedì contro l’Arsenal è stato tra i pochi a provare ad accendere la luce, anche se a intermittenza. Ingaggiato come alternativa a Lorenzo Insigne, sebbene possa contare su molta più esperienza, è stato finora relegato al ruolo di comprimario. Ma con Benítez non esistono titolari inamovibili né tantomeno riserve assolute.

    A pochi giorni dal match che potrebbe dare al suo Belgio la qualificazione matematica ai mondiali brasiliani - venerdì prossimo la sfida contro la Croazia a Zagabria - Mertens è finalmente pronto per il battesimo del fuoco del San Paolo come titolare. Abituato a vedere sempre il campo con il PSV Eindhoven, il belga ha accettato di buon grado la panchina, da ottimo professionista. Ora è il suo momento: il Napoli ha bisogno di forze fresche che forniscano alternative valide in momenti tosti come questo, quando le riserve sono chiamate a non far dimenticare i titolari.

    La partita contro il Livorno di domani rappresenta l’occasione perfetta per sperimentare e Mertens è caldo al punto giusto dopo il rodaggio dell’Emirates Stadium. In vista del match di Zagabria il belga tiene molto a farsi notare, non solo dal commissario tecnico Wilmots, che da giocatore si disimpegnava nel suo stesso ruolo. Mertens ha dimostrato di avere nelle corde i movimenti giusti e di poter servire alla causa di Benitez. Dal dribbling facile e dal passo rapido è un esterno d’attacco che può infiammare il San Paolo, già ben abituato ai numeri di Insigne. Non sarà uno scugnizzo doc come il talento di Frattamaggiore, ma Mertens fa dell’esperienza e della dedizione al lavoro le sue armi principali. Nello scacchiere tattico di Benitez è un ottimo alfiere grazie ai suoi movimenti in diagonale verso la porta.

    Con l’assenza di Higuain in avanti, non è escluso che il belga possa essere presente anche in zona gol. Nel cuore dei tifosi azzurri si spera che la verve degli ultimi minuti di Londra sia solo un piccolo assaggio delle sua qualità. Sta ora a lui rispondere al San Paolo, con i fatti.

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