L’irrequietezza di Mertens, il fantasma della rimonta e la bottiglia spaccata

Le previsioni e le paura della solita domenica da intossicati
  • Di Antonio Moschella

    “Ua Antò, t’o si chiammat’”. Così il buon Michele, caro compagno di sventure azzurre nel ‘Blau’ di Barcellona, commentava il gol di Thereaux mentre usciva fuori per accendersi una sigaretta e allentare la tensione. Questo perché poco prima Allan aveva colpito la traversa e io avevo fatto manifeste (erroneamente) in pubblico le mie paure di una possibile rimonta come quella subita a novembre dal Cagliari, quando il 2 a 0 lasciava presagire un pacato andamento dei restanti 60 minuti di gioco.

    Poco prima, senza però dirlo, ovviamente, avevo pensato tra me e me che quella di ieri sarebbe potuta essere la partita di Mertens. Il belga aveva il passo dei giorni migliori e l’irrequietezza di chi vuole spaccare il mondo e ogni giorno da di pagaia per un’ora sulla sua canoa in quel di Posillipo. Dries, sempre un po’ esuberante e schizofrenico, si è fatto notare per aver aperto le marcature, per averci provato spesso (suo il la all’azione del 2 a 0 con un’apertura d’esterno poco semplice) e per aver provocato un po’ gli avversari che provavano a fermarlo.

    Per fortuna ero stato profetico a metà, quella buona. Il folletto belga, a mio modesto avviso, è stato tra i migliori in campo e ha fatto vedere che quando si attacca la sua imprevedibilità è un’arma importante. Inoltre ha omaggiato i tifosi tutti con un bel bacio sulla N che tutti amiamo, dimostrando attaccamento alla maglia e propositività. Peccato per quell’ammonizione stupida che gli farà saltare Palermo.

    La rimonta dell’Udinese in stile Cagliari non c’è stata, sia perché il Napoli è riuscito a tenere botta nel primo tempo, sia perché l’Udinese non ha potuto sempre pressare alto, sia perché Di Natale e lo spauracchio Koné non c’erano, sia perché Danilo si è fatto perdonare del casuale gol dell’andata con un autogol ancora più casuale. Al 2 a 0 di Gabbiadini, una delle migliori azioni degli azzurri della stagione, il mio torpore post sbronza si è risvegliato tanto da far cadere una bottiglia di birra (non mia lo giuro) per terra. L'irrequietezza di Mertens faceva il paio con la mia, che neanche in una domenica apparentemente calma riuscivo a stare tranquillo, come avrebbero dimostrato quei 20 minuti di blackout del Napoli.

    Il risultato finale ha placato le ansie e mi terrà tranquillo per quasi una settimana, fino a sabato sera. Perché dopo comincia una mitragliata di partite da non fallire, in quel percorso a ostacoli che vedrà la sua conclusione all'Olimpico contro la Roma, il 4 aprile, giorno di nascita del buon Michele, al quale tutti speriamo di offrire tantissime birre. Capite a me...

     

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