Dieci motivi per cui il bicchiere è mezzo pieno

Il pareggio contro l’Inter è ben altra cosa rispetto al suicidio dell’andata. Ora stiamo male, ma dobbiamo stare tranquilli. Il meglio deve ancora venire, come diceva un ex allenatore azzurro
  • @sscnapoli

    di Boris Sollazzo

    Come voi domenica sera ho imprecato, mi sono disperato, infine non ho dormito immaginando Andujar rimanere in piedi e bloccare quel pallone beffardo di Icardi. Che peraltro fino a quel momento non l’aveva neanche strusciata. Mi chiedevo come Palacio, con quel codino e la stagione pessima che sta vivendo, potesse essere stato decisivo. E non credevo all’ennesima rimonta subita in casa.
    Ma, fidatevi, questa volta dobbiamo guardare avanti. E con fiducia, perché se giocheremo sempre così, ci toglieremo tante soddisfazioni.
    Ecco dieci motivi per cui dobbiamo pensare che il bicchiere è mezzo pieno.

    1.       La generosità dei nostri ragazzi. Henrique scopre, negli ultimi minuti, che il giorno dopo è il compleanno dell’Inter. E allora prende un ragazzo sfortunato – uno come Palacio che porta quel codino ha evidenti disagi – e gli regala un rigore. Non è da tutti, fidatevi. Rafael, Raul Albiol, Henrique: in azzurro trovi sempre uno che sa essere munifico con il prossimo.

    2.       Il toglierci ogni dubbio sulle nostre scelte televisive. A chi ha Sky, finché ci saranno Massimo Mauro a insultare, Ilaria D’Amico a ironizzare goffamente, i telecronisti a tifare chiunque non sia azzurro, consigliamo la disdetta dell’abbonamento. A chi vede la Coppa Italia in Rai, di vederla senza audio. A chi ha Mediaset Premium, di tenere l’abbonamento, ma di mettere il telecronista tifoso. Dell’altra squadra però. Perché Piccinini pensa troppo al bacino d’utenza delle compagini in campo e porta sfortuna e Raffaele Auriemma, ieri, dopo il 2-0, è stato capace di dire “siamo sul 2-0, facciamoci un bel selfie e mandiamolo alla Capitale! Roma sei il nostro bersaglio!”. Questo dopo aver sfottuto il collega interista, nel prepartita, con “occhio al Ranocchio” e con un “fossi in voi, starei attento a Gonzalo tra il 90° e il 94°”. Serve dirvi che nessun tifoso, neanche il più occasionale, direbbe una cosa del genere? Salviamoci, possiamo scegliere. Se il silenzio vi assorda, potete sempre guardare la partita su canali stranieri.

    3.       Il silenzio stampa. Avete idea di che goduria sia vedere Nicola Lombardo, ex direttore di Sky Sport, dire al giornalista di Sky(fo) “con voi non parliamo”. Mauro, D’Amico e soci, vi schifano pure i vostri amici. Chiedetevelo, prima di pontificare su Aurelio De Laurentiis e Rafa Benitez. Poi allacciate loro le scarpe.

    4.       Mertens e Inler. Pensavamo di averli persi. E invece eccoli là, a trascinare la squadra nel momento più importante, proprio quando pensavamo di non poter contare su di loro. Ora se torna a segnare Callejòn e se quello in panchina non era un sosia, ma davvero Camilo Zuniga, ci sarà da divertirsi. Alcuni ora credono persino nel recupero di Jorginho, ma troppi miracoli San Gennaro non può farli.

    Ah, peraltro Henrique 70 minuti alla grande li può fare. Poi, però, va cacciato a pedate fuori dal campo.

    5.       Maurito Icardi ha fatto il cucchiaio. Ed era tutto fiero di sé. Maxi Lopez pure ha segnato al San Paolo ed era felicissimo. Se volete sorridere, pensate a cosa farà al primo e cosa ha fatto al secondo Wanda Nara. No, non quello che state pensando. Intendevo le corna.

    6.       Come dice Vittorio Eboli, ora Mancini e l’Inter quando vedono il Napoli, darebbero un rene per un pareggio. Siamo grandi e ieri l’abbiamo dimostrato. Noi abbiamo dominato, loro hanno fatto i parassiti. Poi in 11 e mezzo, si gioca meglio, vero Rocchi?

    7.       Rafa Benitez ieri ha messo in campo una squadra senza due giocatori importanti e il Britos migliore della sua carriera. E ha insegnato calcio. Poi ha deciso di fare le sostituzioni sbagliate, di ignorare che sulle fasce uno era scoppiato, l’altro non era proprio entrato in campo. Ma ci metto la firma per giocare così fino al 27 maggio. Ops.

    8.       A chi vuole male al Napoli dico solo una cosa. Zitti e Mosca. Schiacciamo la russa e poi conquistiamo quella zo…la di Giulietta. Senza se e senza ma. E senza rimonte, grazie.

    9.       Se le partite durassero un’ora e dieci, saremmo primi. Il Parma ci ha insegnato che in serie A ci devono essere meno squadre. Il Napoli che la durata di 90 minuti più recupero è sopravvalutata. Volete mettere 70 minuti, massimo 75? Alle 22,30 potete già essere a una festa, per dire, non vi ammazza tutta la domenica sera. 

    10. Abbiamo cominciato a crossare. Ora tocca ai calci d'angolo. Poi alle punizioni. Ok, sto sognando

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