Come farsi del male - Guida pratica

Il gioco dei "se" in chiave azzurra da qui alla fine del 2014.
  • di Gianmario Mariniello

    Mai visto uno che si lamenta dalla mattina alla sera e al contempo ha avuto successo nella vita. 
    Lo stesso vale per il calcio. Che è tante cose, non solo 11 scemi che rincorrono un pallone. 
    L'ambiente conta, e non poco. Non solo nel calcio, ma in ogni lavoro. Qui a Napoli, invece, sembriamo tutti devoti alla Dea Murmulea. Parlare male, sperare vada tutto male e convivere con il male. Roba da grattarsi e scappare. Qualcuno l'ha fatto. 
    A ogni modo, meglio prenderla sul ridere. E così analizziamo le prossime tre partite e il finale di questo 2014 non molto esaltante per il Calcio Napoli. Ah, abbiamo vinto un trofeo? Quale? Non me lo ricordo? Evidentemente era poca roba. Meritiamo di più. 
    Milan-Napoli
    In caso di vittoria: "avimme vattut' 'na squadra 'e muort'..."
    In caso di sconfitta (o pareggio): "il Milan va sicuro in Champions al posto nostro. Berlusconi s'ha accattat' 'o post'. De Laurentis nun conta nient'..."
    Napoli-Parma 
    In caso di vittoria: "avimme vattut' 'na squadra 'e muort'..."
    In caso di sconfitta (o pareggio): "sempre contra a nuje cacciano 'a scienza". 
    Juve-Napoli a Doha
    In caso di vittoria: "è una coppett'. Meritiamo di più". 
    In caso di sconfitta: "Juve è n'at' livello. Benitéz nun capisce nient' 'e pallone". 
    E ovviamente, in caso di vittoria, manco poche ore a godersi la Supercoppa che subito partità il tormentone "Benitez non rinnova perchè nun crede più alle bugie d'o Pappone". 
    In caso di sconfitta: "Benitez vattene, Pappone vattene, Rafael prega 'a Maronn' e statt' a Doha". 
    Scommettiamo? 

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