Caro Zuniga, ora non meriti di giocare. Ci vediamo a Dimaro

Dopo sette mesi di assenza il colombiano spinge per tornare in campo perché teme di perdere il Mondiale, ma se andasse in Brasile il Napoli sarebbe cornuto e mazziato. Ecco perché
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    di Domenico Zaccaria

    Un’estate passata a flirtare con la Juventus e il Barcellona. La prima amichevole al San Paolo iniziata tra fischi assordanti e terminata con un’ovazione dopo i saltelli al coro “chi non salta juventino è”. Un buon inizio stagione e un rinnovo contrattuale sontuoso – 3.5 milioni l’anno sono un’enormità per un difensore che milita in Serie A – che sembrava aver chiuso ogni questione. La pessima prestazione con l’Arsenal il 1° ottobre e poi il buio: un’operazione al ginocchio rimandata per anni ed effettuata (guarda caso) subito dopo la firma del   nuovo contratto e le sei settimane preventivate di stop che si trasformano in sette mesi. Ora la novità è che Zuniga scalpita per giocare. Per ricambiare la società dello sforzo economico fatto nei suoi confronti? O forse perché ha paura di perdere il Mondiale? Propendo per la seconda ipotesi. E allora dico che Zuniga deve restare in panchina sino al termine della stagione. Non per punizione, ma perché ci sono compagni più in palla di lui; e perché il Napoli, se il colombiano fosse aggregato alla sua nazionale in Brasile proprio grazie al ritorno in campo in queste ultime partite, sarebbe davvero cornuto e mazziato: dopo averlo pagato profumatamente per tanti mesi senza potersi avvalere delle sue prestazioni, lo rimetterebbe in sesto giusto in tempo per il Mondiale ora che quasi tutti gli obiettivi stagionali sono sfumati; con il risultato di non averlo a disposizione sin dai primi giorni di ritiro a Dimaro, in vista di un mese di agosto che si annuncia difficilissimo. Proprio nella stagione peggiore, quella che seguirà al Campionato del Mondo, il Napoli si ritroverà ad affrontare (quasi sicuramente) il preliminare di Champions League e (speriamo) la finale di Supercoppa Italiana. Con quale squadra? I reduci del Mondiale quando, e in quali condizioni si aggregheranno al gruppo? Bigon riuscirà a chiudere qualche nuovo acquisto prima del 13 luglio? Le incognite, insomma, non mancano. E’ quindi fondamentale che almeno alcuni dei migliori giocatori – come Hamsik, che non si è classificato con la sua Slovacchia, e Callejon, che speriamo non venga convocato dalla Spagna – siano presenti dal primo giorno in Trentino a preparare la stagione del riscatto. Capito, Zuzù?

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