Il pagellone di Cesena-Napoli

Il Napoli non si affatica troppo, ma per una volta mette in cascina tutto ciò che crea. Al Manuzzi si esce imbattuti e spesso vittoriosi da 40 anni. Tradizione rispettata, come quella della vittoria post natalizia, l'ottava, nell'era De Laurentiis
  • Gazzetta dello sport- Afp

    Rafael 6,5, Maggio 6, Henrique 5,5, Raul Albiol 6, Britos 6, David Lopez 6,5, Gargano 7, Callejón 6,5, Hamsik 7, De Guzmàn 5, Higuain 7,5

    Mertens 6, Jorginho s.v., Radosevic s.v.

    Benitez 6,5

    Per una volta giochiamo da grande. Minimo sforzo, massimo risultato, capitalizzando quasi tutte le occasioni da rete e con un Rafael che esce due volte e peraltro fa un lancio alla Reina per il secondo gol. Dietro Albiol ed Henrique vivacchiano, per loro fortuna il miglior centrale del Napoli è Hugo Almeida. Britos fa solo danni innocui, Maggio è in forma e spicca nella mediocrità difensiva, mentre il centrocampo di fatica Lopez-Gargano fa il suo, con Walter come al solito volitivo e in palla. La linea della trequarti non esalta: De Guzmàn è rimasto a festeggiare a Doha, Callejon finalmente la butta dentro, Hamsik al piccolo trotto fa tre assist: uno di sedere, uno sopraffino, l'ultimo per Capelli, a cui, peraltro, non viene fischiato un rigore contro sacrosanto. Ma c'è da capire Massa, in fondo non siamo la Roma. Higuain finalmente ne butta dentro due anche in uno stadio di secondo piano: avesse mai capito che i campioni si vedono anche al Manuzzi? Pleonastiche le sostituzioni, per fortuna sullo 0-4 prendiamo il solito gol e la nostra porta viene violata. Dovessimo abituarci a un Napoli non distratto. Trenta punti in 17 partite: non è male, ma Juventus e Lazio ci diranno se nel 2015 dovremo emozionarci solo di giovedì.
    #ForzaNapoliSempre, ora regaliamoci un'altra impresa contro i bianconeri.

    (Francesco Albanese, Tania Sollazzo, Dario Bevilacqua, Boris Sollazzo, Domenico Zaccaria)

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