10 cose che mi hanno fatto arrapare in Napoli-Milan 3-2

Non abbiamo solo vinto, nella prima al San Paolo della gestione Ancelotti. Abbiamo proprio goduto, e tanto. Ecco i 10 orgasmi avuti nei 97 minuti di una remuntada meravigliosa
  • di Boris Sollazzo

    1. Allan che corre. Allan che urla. Allan che contrasta. Allan che dribbla. Allan ovunque. Allan che respira. Allan che mi guarda e mi dice: tranquillo, ci penso io. E poi fa l'assist del terzo gol. Dopo quello a Roma. Vorrei essere la moglie di Allan. Anzi l'amante di Allan. Anzi no, l'amante della moglie di Allan.

    2. La sostituzione Luperto-Mario Rui. Le palle fumanti e impastate nel granito di Ancelotti che fa giocare la sua seconda partita in A a Sebastiano nostro per dire al gruppo "alla prossima tocca a voi". Sei stato tenuto perché sai fare il centrale difensivo e il terzino sinistro (il nostro nasce come ala a sinistra)? E allora entri al posto del giocatore del quale sei il naturale sostituto, niente adattamenti o giocatori lasciati in campo anche se zoppi. E ancora vi chiedete perché prima della partita Gattuso voleva baciare in bocca Carletto nostro?
     
    3. Piotr. Intendiamoci, io volevo che fosse sostituito all'intervallo. Qualcuno diceva giustamente che poteva diventare il nuovo De Bruyne, o Hazard. Eh, basta metterlo titolare in effetti. Invece che paventare la sua cessione con clausola. Firmasse 'sto rinnovo oggi stesso, su. E non lo dico per i due gol, ma per quell'anticipo a centrocampo da interditore puro nel primo tempo. Quello sì, che fa godere, pensando allo Zielinski che non ci fece vincere una partita contro la Fiorentina per paura di fare un fallo tattico.
     
    4. Il fatto che mancano solo 34 punti alla salvezza. Che come tutti sappiamo, é comunque una chimera visto che il mercato non è piaciuto a nessuno. Tranne al mister. Cosa che a me basta, direi.
     
    5. Raul Albiol. Raul, che nome cazzuto. Higuain si invola: GH71 a Napoli ha segnato spesso con quelle discese inarrestabili. Non ieri. Ieri c'era Raul che in scivolata, con una cazzimma e una garra da guerriero, gli ha fatto capire cosa vuol dire essere omm'. Cosa vuol dire tenere le palle di marmo e non di marzapane come il coniglio ingrato che la palla del 3 a 3 l'ha usata per lanciare in orbita un nuovo satellite. Lui è cosi: quando si tratta di palloni decisivi, da mettere dentro prima col carattere e poi con la tecnica, scompare. 
     
    6. Le curve che si prendono il merito della vittoria, ma che sotto sotto speravano in una sconfitta. Perché ormai la guerra santa contro il presidente gli ha fatto pure vendere l'anima, chiamando un sindaco e quindi la politica nel nostro tempio, a officiare sul nostro altare. Eppure non bisogna gloriarsi di aver tifato quando i nostri ragazzi hanno cominciato a costruire il miracolo, ma vergognarsi di quel primo tempo di silenzio. Ma come si fa.
     
    7. Mertens, lui sí aveva tifato come un pazzo dalla panchina e sí che starsene ĺí seduto non doveva fargli un gran piacere. Mertens che va a esultare e vuole sentire urla e applausi. Da chi nel momento del bisogno si era astenuto. Perché come ha detto dopo "lo stadio pieno gli era piaciuto, ad agosto. E si è vinto anche grazie a quello". Più o meno un "vi amo, ma la prossima volta non facciamo gli stronzi, tifiamo dal primo minuto". 
     
    8. Il fatto che siamo abbastanza forti da poter giocare coi portieri volanti. Faccia simpatica Ospina, eh, ma se li prendeva Reina quei gol - soprattutto il primo - oggi stavamo a rimpiangere Andujar. In due partite una sola parata: di Karnezis su Luis Alberto a gioco fermo. Meret torna presto. Ma io forse proverei pure Marfella. O Allan, che con le palle che si ritrova sicuro pure in porta é un fenomeno.
     
    9. Lo zio di Donnarumma. Bello di zio, che gli hai mandato questa volta, la foto di Zielinski? La gif del secondo gol? Il video del primo? Vediamo se Raiola riesce a far fuori un altro fenomeno. 
     
    10. Allan sulle spalle di Zielinski. Allan che abbraccia Mertens con tutta la passione erotica che merita il belga nostro. Allan che ci mette la grinta pure a ridere e esultare alla fine della partita e mi ricorda Crippa coi piedi di Alemao, quando ha la palla tra i piedi, e Alemao coi piedi di Crippa quando deve far capire chi comanda. Ah, Allan l'ho già detto? E che vi devo dire a me il brasiliano provoca orgasmi multipli.

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