Così nasce un @CuoreAzzurr0

Una storia di passione, la ricerca dell'io attraverso un pallone che rotola. E la magia si compie.
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    di @CuoreAzzurr0

    Succede che incontro delle persone ogni tanto. Succede che il secondo commento che mi fanno è “ah ma tu sei quello malato di calcio”.

    Sì, sono io.

    E a volte quando succede che ho davanti una persona che ha voglia di ascoltare e capire cerco di spiegare questo mio folle amore.

    Per molti anni ho spiegato il calcio e il mio rapporto di completa assuefazione con un’altra delle mie grandi droghe. Il Cinema. La scena è di Fever Pitch (Febbre a 90° in italiano):

    "Il calcio ha significato troppo per me e continua a significare troppe cose. Dopo un po' ti si mescola tutto in testa e non riesci più a capire se la vita è una merda perchè l'Arsenal fa schifo o viceversa. [...]

    Come fai a capire quando mancano 3 minuti alla fine e stai 2-1 in una semifinale e ti guardi intorno e vedi tutte quelle facce, migliaia di facce, stravolte, tirate per la paura, la speranza, la tensione, tutti completamente persi senza nient'altro nella testa. E poi il fischio dell'arbitro e tutti che impazziscono e in quei minuti che seguono tu sei al centro del mondo e il fatto che per te è così importante, che il casino che hai fatto è stato l'elemento cruciale in tutto questo, rende la cosa speciale; perché sei stato decisivo come e quanto i giocatori e se tu non ci fossi stato a chi fregherebbe niente del calcio? E la cosa stupenda è che tutto questo si ripete continuamente, c'è sempre un'altra stagione. Se perdi la finale di coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio e che male c'è in questo? ...anzi è piuttosto confortante se ci pensi".

    Ecco, ho fatto vedere questo film a molte persone. E poche, veramente poche, ne hanno capito il senso. Mi ricordo una ragazza in particolare che mi disse “ci sono tante ore nella settimana dobbiamo proprio vederci nell’ora e mezza in cui gioca il Napoli?”. Aveva, bene o male, capito l’importanza di questo mio amore completamente irrazionale per il Calcio e per quelli che considero i miei colori. Ok ma quale amore è razionale.  Purtroppo non è finita bene. Ma qua sto divagando.

    Poi ho capito come spiegare questa insana passione che ti prende per giorni (se non settimane) ben prima del fischio di inizio di quella grande partita. Perché c’è sempre una grande partita. Quell’ansia che ti fa passare ore alla ricerca di indizi che ti facciano capire il prossimo allenatore del Napoli o se quel grande campione rimarrà o volerà via verso Madrid, Londra o Parigi.

    E ho capito come spiegarlo. E devo ringraziare Diego Armando Maradona. Il più grande giocatore di tutti i tempi.

    Era il 1986. C’era appena stato quel fattaccio delle Falkland. La Thatcher che non solo aveva ucciso migliaia di argentini ma esasperava e uccideva migliaia di proletari inglesi. Il tabellone beffardo mette sul campo proprio Inghilterra e Argentina. E Diego che negli spogliatoi carica al massimo i suoi compagni incitandoli a fare la partita della loro vita per rispetto di tutti gli argentini caduti per mano inglese.

    Entra in campo e Diego, da vero leader, gioca come solo lui poteva fare. E come solo lui poteva fare segna un gol. Di mano. Il pugno appena un po’ nascosto è troppo veloce e quel gol di mano è a tutti gli effetti impossibile da vedere a velocità normale.

    Diego segna e va sotto la curva dei tifosi argentini a festeggiare con lo stesso pugno alzato. Oltre al danno la beffa si potrebbe dire. Lo stesso Diego disse poi che quella non era stata la sua mano ma la “mano de Dios” e che in quel momento si sentiva come se stesse rubando un portafoglio ad un inglese.

    E poi.

    La differenza fra Diego e tutti gli altri giocatori del passato, del presente e del futuro sta tutto in quel “e poi”.

    E poi Diego fa il gol più bello della storia del calcio.

    Ora vorrei provare un piccolo esperimento con te lettore. Ascolta la telecronaca di quel gol e non guardare le immagini.

    https://soundcloud.com/cuore-azzurro/narracion-2-gol-argentina-2-0

    Lo senti? Morales, il commentatore, ad un certo punto è completamente sopraffatto dall’emozione e perde completamente la capacità di descrivere l’azione in campo.

    Quello che succede è troppo grande. La gioia dentro sta salendo in quanto spettatore, no non spettatore, in quanto partecipante a quella magia che si stava compiendo in campo. Comincia a chiamarlo “Genio Genio” e poi il climax sale con quel “ta ta ta ta” completamente oramai in balia delle sue emozioni. Per poi esplodere in quel Gol.

    “Gracias, Dios,

    por el fútbol,

    por Maradona,

    por estas lágrimas,

    por este Argentina 2 - Inglaterra 0”.

    Por estas làgrimas. Questo è il punto. La gioia esplode così grande che ti senti di ringraziare Dio per queste lacrime.

    Quasi una preghiera. La senti la pelle d’oca mio caro lettore?

    Ora facciamo un gioco.

    Ora guarda anche le immagini.

    http://youtu.be/RiYYSradplU

    Non è malattia. La parola giusta credo sia amore.

    Ecco. Io cerco questo.

    Tutte le domeniche.

     

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